Dario Sammartino, il torneista live italiano più vincente di sempre, è stato ospite, su Rai1, nella trasmissione Ciao Maschio. “Il fatto di dover essere sempre così freddo al tavolo e di dover tenere le mie emozioni a bada mi fa liberare quando sono fuori dal tavolo. Una vita senza emozioni penso sia una vita anche un po' morta, essendo io napoletano con il sangue bello caldo, quindi fuori dal tavolo sono molto emotivo mentre al tavolo riesco a tenere queste emozioni completamente a bada” ha detto Sammartino.
Il poker e l’adrenalina
“Se fai il pokerista per professione devi cercare di tenere a bada anche l'adrenalina e le tue emozioni, perché devi prendere delle scelte matematiche che siano giuste sul lungo periodo e devi prendere delle scelte in base anche alla persona che trovi di fronte. Quindi è importante studiare la persona che hai di fronte, capire i punti deboli di quella persona e sfruttarli a tuo vantaggio” ha aggiunto il pokerista italiano.
Lo studio e la preparazione
“La preparazione vera e propria la fai negli anni nel senso che comunque studi la matematica e la statistica del gioco, cerchi di capire come prendere informazioni dai tuoi avversari e usi tutte queste cose queste cose quando sei lì al tavolo a giocare. Io non ho mai giocato per i soldi. Per arrivare secondo al Main Event WSOP sono andato per quindici anni di fila a giocare quel torneo dopo aver studiato per vent'anni, quindi non è che ho comprato un gratta e vinci, l'ho grattato e ho vinto. La cosa è ben differente” ha spiegato Sammartino.
Il ‘lato’ psicologico
Infine, ha concluso: “Da un punto di vista psicologico è un tipo di lavoro veramente estenuante soprattutto durante le WSOP: durano due mesi e tutti i giorni giochi almeno dieci ore al giorno. Puoi anche dare il massimo ma capitano sempre periodi di sfortuna”.