L’esercizio fisico durante la dieta diminuisce il desiderio di cibi grassi

Un fattore trainante dello sviluppo dell’obesità è l’ambiente in cui viviamo, pieno di offerte e proposte di prodotti ipercalorici, inondando le persone di segnali associati agli alimenti che così evocano l’impulso di mangiare
L’esercizio fisico durante la dieta diminuisce il desiderio di cibi grassi© iStock
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L’incubazione del desiderio è un fenomeno neurologico, nel quale più a lungo viene negata una sostanza desiderata, più è difficile ignorare i segnali che la richiedono. Ciò vale anche per il cibo, in particolare quello a ricco contenuto di grassi e quindi il più “pericoloso” per chi cerca di mantenere un peso ideale. I risultati di un nuovo studio in laboratorio, però, suggeriscono che l’esercizio fisico riesce a modulare questo desiderio e quindi a frenare l’impulso di mangiare. I ricercatori dell’Università di Washington e del Wyoming hanno fatto seguire a dei topi una dieta di 30 giorni, facendoli però allenare intensamente; il risultato è che hanno resistito alle richieste di cibo ad alto contenuto di grassi. Negli studi clinici, l’esercizio ha ridotto il desiderio di cannabis, alcol e nicotina e ha ridotto l’intensa attività neurale alle immagini del cibo. L’esercizio è correlato con una riduzione della preferenza per il cibo ricco di grassi e può ridurre la ricompensa del cibo (sia gradimento che desiderio) per frenarne il consumo.

I rischi

L’obesità aumenta il rischio di problemi di salute ed è la seconda causa di morte prevenibile, che sta aumentando di generazione in generazione, si legge nello studio.Un fattore trainante dello sviluppo dell’obesità è l’attuale ambiente pieno di stimoli, che fornisce un’abbondanza di cibi ipercalorici e inonda le persone con segnali associati al cibo, i quali evocano una risposta di desiderio. "Quelli più forti, indotti da segnali, sono associati a un consumo eccessivo di cibo e a un BMI più elevato - sottolineano i ricercatori -. Di conseguenza, molti individui con obesità cadono in un ciclo di consumo eccessivo e ricadute dietetiche che possono ricordare l’uso di droghe". "Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche - afferma Travis Brown, ricercatore di fisiologia e neuroscienze della Washington State University -, lo studio potrebbe indicare che l’esercizio fisico può rafforzare il controllo quando si tratta di determinati alimenti. Una parte davvero importante del mantenimento di una dieta è riuscire a controllare la mente, cioè la capacità di dire 'no, forse ho voglia di quello, ma mi asterrò' - prosegue il ricercatore, che è anche autore dello studio pubblicato sulla rivista Obesity -. L’esercizio fisico potrebbe essere utile non solo per perdere peso ma anche mentalmente per ottenere il controllo sul desiderio di cibi poco salutari". Nell’esperimento 28 topi sono stati fatti allenare con una leva che, una volta premuta, accendeva una luce ed emetteva un segnale acustico prima di erogare cibo ad alto contenuto di grassi. Dopo il periodo di addestramento, hanno effettuato un test per vedere quante volte i topi avrebbero premuto la leva solo per ottenere il segnale luminoso e acustico.

L'esperimento 

I ricercatori hanno poi diviso i topi in due gruppi: uno è stato sottoposto a un regime di corsa su tapis roulant ad alta intensità; l’altro non ha svolto alcun esercizio aggiuntivo al di fuori della propria attività regolare. A entrambi i gruppi di ratti è stato negato l’accesso al cibo ad alto contenuto di grassi per 30 giorni. Al termine di questo periodo, i ricercatori hanno dato nuovamente accesso alle leve che distribuivano il cibo, ma questa volta, quando le leve venivano premute, fornivano solo il segnale luminoso e acustico. Gli animali che non hanno fatto esercizio fisico hanno premuto le leve in misura significativamente maggiore rispetto a quelli che si sono esercitati: l’esercizio fisico ha ridotto il desiderio di quel cibo. In studi futuri, il team di ricerca intende esaminare l’effetto di diversi livelli di esercizio fisico su questo tipo di desiderio, nonché il modo in cui l’esercizio fisico agisce esattamente sul cervello per frenare il desiderio di cibi non salutari. Lo studio, nuovo nel suo genere, si basa su un lavoro di Jeff Grimm della Western Washington University, che per primo ha definito il termine “incubazione del desiderio” e ha studiato altri modi per modificarlo. Sulla stessa linea anche la ricerca di Marilyn Carroll-Santi dell’Università del Minnesota, che ha dimostrato che l’esercizio fisico può attenuare il desiderio di cocaina. La ricerca su attività fisica e desiderio di cibo non chiarisce se quest’ultimo possa creare dipendenza come le droghe, soprattutto perchè non tutti gli alimenti sembrano avere un effetto di dipendenza: «nessuno si abbuffa di broccoli», scherza Brown, tuttavia le persone sembrano rispondere a segnali, soprattutto nella pubblicità, che le incoraggiano a mangiare cibi ricchi di grassi o di zuccheri, e questi stimoli possono essere più difficili da contrastare quanto più a lungo si è a dieta. "Poterli ignorare potrebbe essere un altro modo in cui l’esercizio fisico migliora la salute - conclude Brown -, fare sport a tutti i livelli è benefico da diversi punti di vista: aiuta a contrastare le malattie cardiache, l’obesità e il diabete; potrebbe anche aiutare a evitare alcuni di questi cibi poco salutari. Siamo sempre alla ricerca di una pillola magica e l’esercizio fisico è proprio davanti a noi e a portata di mano, regalandoci tutti questi benefici"

Cosa già sappiamo:

  • Le persone con obesità sono più reattive ai segnali associati al cibo.
  • I segnali associati al cibo avviano il desiderio e sono associati a un maggiore consumo di cibi appetibili.
  • L’esercizio volontario attenua gli aumenti dipendenti dal tempo
    nel desiderio (incubazione del desiderio).

Cosa aggiungequesto studio:

  • È il primo a dimostrare che l’esercizio durante l’astinenza può ridurre gli aumenti nel desiderio di cibo appetibile (incubazione del desiderio).
  • L’esercizio riduce l’incubazione del desiderio di cibo, in modo simile a quanto è stato dimostrato con la cocaina.

Come potrebbe cambiare la ricerca:

  • Faciliterà un focus futuro sull’interruzione mediata dall’esercizio del desiderio di cibo ricco di grassi e aprirà nuove strade di ricerca per determinare i potenziali cambiamenti nella neuroplasticità  alla base di una riduzione dell’incubazione  del desiderio.


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