Menopausa, alimentazione e sport per una vita più sana

Alla ricerca, pubblicata sulla rivista Aging Cell, hanno partecipato circa 1.400 donne finlandesi di età compresa tra i 47 e i 55 anni
Menopausa, alimentazione e sport per una vita più sana© iStock
4 min

L’arrivo della menopausa aumenta il grasso corporeo delle donne, soprattutto nella zona della vita, quindi, per ridurre i rischi per la salute legati all’accumulo di grasso, si raccomanda alle donne nella mezza età di prestare particolare attenzione alle buone abitudini di vita come attività fisica e dieta sana. Nel periodo della vita che precede e segue la menopausa, le donne tendono ad accumulare più grasso anche se c’è una certa distribuzione del grasso nelle diverse regioni del corpo. Prima della menopausa, le donne hanno in genere più grasso nelle zone delle cosce e dei glutei rispetto agli uomini, ma nella mezza età molte donne notano un aumento del grasso soprattutto nella zona della vita. Oltre alla quantità totale, anche la localizzazione di questo tessuto adiposo è significativa per la salute generale, soprattutto perché è stato dimostrato che il grasso della regione centrale aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e di diabete di tipo 2.

Menopausa al centro del dibattito

"L’invecchiamento aumenta l’accumulo di tessuto adiposo totale sia negli uomini che nelle donne, ma sembra che la menopausa possa accelerare questi cambiamenti nelle donne - spiega la ricercatrice Hanna-Kaarina Juppi della Facoltà di Scienze dello Sport e della Salute dell’Università di Jyväskylä, in Finlandia -". Sebbene siano stati condotti diversi studi sull’argomento, il ruolo della menopausa nel cambiamento della distribuzione del grasso è ancora oggetto di dibattito. Poiché le donne vivono tipicamente in postmenopausa per diversi decenni, è fondamentale studiare questi cambiamenti e comprenderne il significato per la salute. Nello studio, pubblicato nella rivista Aging Cell, le donne di mezza età prossime alla menopausa sono state seguite per un massimo di 4 anni durante la perimenopausa. È questo il periodo che collega gli anni riproduttivi alla menopausa (assenza di mestruazioni per un anno). All’inizio e alla fine dello studio sono stati misurati la composizione corporea delle donne, l’area del tessuto adiposo a metà coscia e gli ormoni derivati dal tessuto adiposo nel sangue. Sono state raccolte informazioni anche sul livello di attività fisica, sulla dieta e sull’uso della terapia ormonale. L’accumulo di grasso è stato analizzato anche a livello delle fibre muscolari. Durante i follow-up, i ricercatori hanno riscontrato un aumento della massa grassa su tutto il corpo, con un notevole incremento nella zona del girovita. Le donne, che durante lo studio erano più attive fisicamente e seguivano una dieta più sana, avevano una massa grassa inferiore. L’uso di preparati ormonali non era associato alla massa grassa. "I risultati indicano che la menopausa influisce sull’accumulo di grasso corporeo nelle donne - prosegue la dott.ssa Juppi -. Contrariamente alle aspettative, l’aumento della quantità di tessuto adiposo delle nostre partecipanti ha avuto solo effetti moderatamente negativi sugli ormoni derivati dal tessuto adiposo, che riflettono la salute metabolica. Sospettiamo che le abitudini di vita relativamente sane dei nostri partecipanti abbia aiutato a mantenere la salute metabolica nonostante l’aumento della massa grassa e la menopausa". Condotta presso il Centro di Ricerca in Gerontologia della Facoltà di Scienze dello Sport e della Salute dell’Università di Jyväskylä, questa ricerca fa parte degli studi Estrogenic Regulation of Muscle Apoptosis (ERMA) ed Estrogen, MicroRNAs and the Risk of Metabolic Dysfunction (EsmiRs), guidati dal professore associato Eija Laakkonen. Circa 1.400 donne finlandesi di età compresa tra i 47 e i 55 anni hanno partecipato allo studio di base originale Estrogenic Regulation of Muscle Apoptosis ERMA. Di queste, 230 donne hanno partecipato all’ERMA e 148 agli studi di follow-up di MicroRNAs and the Risk of Metabolic Dysfunction (EsmiRs). La ricerca è stata finanziata dall’Accademia di Finlandia.


© RIPRODUZIONE RISERVATA