L’estate e la famosa vitamina D: ecco perché il binomio è vincente

Le radiazioni solari sono necessarie alla sua sintesi a livello della cute. I cibi più ricchi sono pesci grassi (salmone e sgombro), carne, latticini, uova
L’estate e la famosa vitamina D: ecco perché il binomio è vincente© iStock
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Come... estate. Nel senso: non c’è estate che si rispetti in cui non si torni a parlare - giustamente, scientificamente, tempestivamente - di vitamina D. Nello specifico, di vitamina D3 (alias colecalciferolo) e D2 (anche nota come ergocalciferolo). Il motivo dell’accostamento al periodo estivo è semplice: le radiazioni solari sono necessarie alla sintesi della vitamina a livello della cute. In pratica: un grasso simile al colesterolo, per effetto dell’esposizione ai raggi Uvb, viene trasformato in vitamina D la quale - una volta prodotta nella cute o assorbita a livello intestinale - passa nel sangue. Qui una proteina specifica la trasporta fino al fegato e al rene, dove essa viene attivata.

Funzione

La vitamina D serve ad esempio a fissare il calcio nelle ossa (agisce dunque in funzione preventiva per l’osteoporosi negli anziani e il rachitismo nei bambini). Inoltre, però, nella sua forma attivata agisce come un ormone importante nel controllo dell’infiammazione e del sistema immunitario, regola vari organi e sistemi. Un mancato fabbisogno di vitamina D è stato associato a malattie quali il diabete, la sclerosi multipla, l’Alzheimer, l’asma, l’infarto. Posto inoltre che non vi sono ancora evidenze conclusive sull’opportunità di utilizzare integratori di vitamina D contro il Covid-19, non sono mancate ricerche mirate a verificare la possibilità che una carenza di vitamina D possa aumentare il rischio di sviluppare forme gravi di infezione da Sars.

La dieta

Olio di fegato di merluzzo e pesci grassi quali salmone e sgombro: sono queste le principali fonti alimentari di vitamina D. Inoltre, anche se in percentuali minori: la D3 è eisulta in quantità rilevanti all’interno di carne, latticini, uova (il tuorlo, nello specifico), pesce; mentre la D2 nei funghi. E non mancano cibi appositamente arricchiti e integrati con vitamina D. Ad esempio il latte e i cereali. Proprio in virtù del fatto che l’esposizione solare contribuisce in maniera determinante alla trasformazione che porta all’assunzione di vitamina D, capita che spesso neonati e anziani - coloro cioè che escono meno di casa -  abbiano deficit in questo senso. è dunque soprattutto in questi casi che è possibile ricorrere a integratori: gocce di vitamina D, ad esempio.

CR7, il “testimonial”: "Prendere mezz’ora di sole al giorno aiuta il sistema immunitario" 

Tra i grandi “testimonial” dell’importanza dei benefici prodotti dalla vitamina D figura indubbiamente Cristiano Ronaldo. Il campione portoghese, ex calciatore juventino e recordman di gol, cura in maniera attenta e assidua il suo corpo sotto tutti i punti di vista: fisico e mentale. Le sue tre regole d’oro - che non manca mai di sottolineare - sono racchiuse nel motto: "Dormi bene, mangia bene, allenati bene". Ronaldo non ha mancato, in passato, di pubblicare sui suoi canali social immagini che lo ritraevano intento a prendere il sole. Il commento: «Get some Vitamin D» (prendendo un po’ di vitamina D). Nel documentario “All or Nothing” by Amazon, CR7 ha poi spiegato: "Il sole fa bene al mio corpo. Ma se stessi qui tutto il giorno mi farebbe male, mi verrebbero le rughe. Invece 30 minuti, e non di più, mi fanno stare bene. Ho 36 anni e sono ancora qui: la cosa più importante è avere una vitamina D buona, alta. Il sole è gratis e prenderne per una mezz’ora aiuta il vostro sistema immunitario".


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