Influenza del cammello, il virus che arriva dal Qatar: cos'è, sintomi, trasmissione

Un'infezione, conosciuta dal 2012, che colpisce le vie respiratorie e appartiene alla famiglia dei coronavirus, come il Covid
Influenza del cammello, il virus che arriva dal Qatar: cos'è, sintomi, trasmissione© Getty Images
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È allarme per l'influenza del cammello che arriva dal Qatar. È stato per primo il Ministero della Salute dell'Australia a mettere in guardia persone e medici sulla diffusione di questo virus dopo i Mondiali di calcio. “Chiunque viaggi dal Medio Oriente, incluso il ritorno in Australia dopo aver partecipato alla Coppa del Mondo FIFA 2022, dovrebbe essere a conoscenza della sindrome respiratoria mediorientale”, ha fatto sapere l'ente australiano, per poi precisare che la cosiddetta "influenza del cammello è una malattia respiratoria rara, ma grave che si diffonde attraverso il contatto ravvicinato con cammelli portatori del virus o con una persona infetta, oppure consumando carne di cammello cruda o latte di cammello non pastorizzato”. 

I sintomi dell'influenza del cammello

Come precisato dall'Organizzazione mondiale della sanità in una nota, chi contrae la malattia può manifestare sintomi lievi alle vie respiratorie, ma in molti casi si registrano polmoniti gravi e decessi. La Mers-CoV, più comunemente chiamata influenza del cammello, si manifesta tipicamente con febbre, tosse e mancanza di respiro, ma sono stati segnalati anche sintomi gastrointestinali. A maggior rischio: le persone anziane, i soggetti con un sistema immunitario indebolito e le persone con malattie croniche, come patologie renali, cancro, malattie polmonari croniche, ipertensione, malattie cardiovascolari e diabete. La sindrome respiratoria mediorientale può essere contratta pure in forma asintomatica.

Trasmissione e cura della Mers-Co V

Al momento non c'è alcun vaccino per contrastare l'influenza del cammello. "Tuttavia, in assenza di terapie specifiche, il trattamento dei pazienti è di supporto e basato sulle condizioni cliniche del paziente", ha precisato l'Oms.


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