A tutto Cattelan: «Interista grazie a mio padre. Ibra sarebbe perfetto per #EPCC»

Tra ricordi e speranze, Alessandro Cattelan racconta la sua passione per il calcio e per l’Inter, che oggi compie 108 anni, ai microfoni del Corrieredellosport.it
A tutto Cattelan: «Interista grazie a mio padre. Ibra sarebbe perfetto per #EPCC»
Francesco Guerrieri
4 min

ROMA - #EPCC, molto più di un ashtag. Quasi uno stile di vita. "E poi c'è Cattelan" è il talk-show in onda ogni giovedì in seconda serata su Sky Uno arrivato alla terza stagione. Sorriso sempre stampato sul viso per Alessandro Cattelan, e cuore nerazzurro che batte all'impazzata per la sua Inter.

Come ti spieghi questo calo da inizio stagione? 
“E’ cambiato molto da quando eravamo primi in classifica. Ogni squadra ha avuto il suo momento no, speriamo che il nostro passi in fretta e si torni a fare un bel filotto di partite positive in quest’ultima parte di stagione”.

Dove arriverà l’Inter? 
“Qualche mese fa avrei detto sicuramente in Champions perché avevamo un bel vantaggio. Ora è dura anche quella, ma rimettendoci un po' in sesto possiamo farcela. Noi tifosi ci crediamo sempre, l'importante è che ci credano i giocatori”.

Se dovesse andare via Mancini chi vorresti sulla panchina nerazzurra? 


“Al di là del fatto che io credo che Mancini sia la persona giusta, come tutti gli interisti ho un debole per Mourinho, rimasto da sempre un vecchio sogno. Ma anche Leonardo secondo me aveva fatto molto bene quando è stato da noi”.

Quale giocatore ti piacerebbe vedere con la maglia dell'Inter il prossimo anno? 
“Beh forse arrivare a Cristiano Ronaldo è un po' difficile, allora dico... Messi (ride ndr). Al di là delle battute, mi piace molto Banega che accostano spesso all'Inter”.

Come sei diventato tifoso nerazzurro?
“Perché sono una persona intelligente (altra risata, ndr). A parte gli scherzi, ho seguito le orme di mio padre: lui tifava Inter e mi ha trasmesso questa passione. Poi era destino diventassi nerazzurro, sono nato l’11 maggio del 1980, il giorno in cui abbiamo vinto lo scudetto”.

La prima volta allo stadio? 
“Era il 1996, si giocava Inter-Cagliari. Finì 1-2: gol di Ruben Sosa, Dely Valdes e autogol di Paganin. Diciamo che non è stato proprio un grandissimo esordio eh...”.

Chi era il tuo idolo? 
“Il primo grande idolo è stato Nicolino Berti, poi Paul Ince e Simeone. Diciamo che ero innamorato di quei giocatori che avevano la "garra"

Il poster in camera era di? 
“Chiunque indossasse quella maglia, non ce n'era uno in particolare. Tutto ciò che era nerazzurro l'attaccavo in camera. Mi ricordo addirittura avevo anche il poster del grande Mirko Conte”.

Il giocatore che ti piace di più in quest'Inter?
“Senza dubbio Miranda. Credo sia proprio un fenomeno, quando va in difficoltà lui vuol dire che le cose vanno veramente male. Non me l'aspettavo così forte”

Magari potrebbe essere un prossimo ospite di #EPCC
“No no, non credo. Quest'anno verranno alcuni calciatori, ma per ora non abbiamo nessuno dell'Inter... Li lascio concentrare, provando a distrarre quelli delle altre squadre”.

Qual è il giocatore che vorresti intervistare in trasmissione e non hai ancora avuto modo? 
“Sarebbe molto interessante intervistare Ibra: è molto scontroso, ma dice sempre quello che pensa. Vedendolo anche nei fuori onda prima e dopo le partite mi sembra uno molto simpatico e con la battuta pronta: per il nostro programma sarebbe perfetto”.

@francguer


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