ROMA - «Sto impostando il mio twitter». Il 21 marzo del 2006 Jack Dorsey, con Biz Stone, Noah Glass e Ev Williams, mai avrebbero immaginato di poter cambiare il mondo. «Partendo dall'Australia il 21 marzo 2006 e attraversando tutto il mondo, vi ringraziamo per questi 10 anni incredibili».
just setting up my twttr
— Jack (@jack) 21 marzo 2006
TUTTO IN 140 CARATTERI - Tutto in 140 caratteri. Gioe, paure, emozioni, ansie, proclami, vittorie, sconfitte, commenti e anche insulti e celebrazioni. Il modo di comunicare, già figlio degli sms e poi di facebook, passando per whatsapp, è stato letteralmente stravolto.
CALCIO TWEET - O più semplicemente un calciatore gioca la sua partita e poi twitta il suo pensiero, scavalcando in un solo istante anche il più intransigente degli uffici stampa. Non a caso in tempi non sospetti e in caso di manifestazioni importanti (come mondiali o europei), sono nati i primi regolamenti social o addirittura i divieti di utilizzare sia facebook che twitter, pericolosissimi, se non ne fai buon uso. Per non parlare delle signore dei calciatori o dei dirigenti: il web è spesso impazzito con i loro capricci.
Well actually, following that tweet possibly not...... Never mind! Qualcuno mi invita in curva?#ForzaJuve
— Emma Winter Agnelli (@emmalambs) 28 gennaio 2016
I PIU' FAMOSI - I cinque sportivi al mondo più cinguettati sono Cristiano Ronaldo (41, 1 milioni di followers), Lebron James (29 milioni), Kakà (24,3 milioni), Neymar (21,4 milioni) e Kevin Durant (13,4 milioni): tre calciatori e due cestisti, calcio e basket non si battono.
Grazie a tutti per il fantastico supporto,leggervi mi ha aiutato a superare amarezza e incazzatura.
— Valentino Rossi (@ValeYellow46) 27 ottobre 2015
Da oggi si lavora per Valencia.
TWEET DEI RECORD - 31 milioni di messaggi, con un picco di 327mila al minuto: la rielezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti nel 2012 detiene il record del tweet più famoso della storia.
Four more years. pic.twitter.com/bAJE6Vom
— Barack Obama (@BarackObama) 7 novembre 2012
La notte degli Oscar di due anni fa detiene il record di retweet: la foto scattata da Ellen DeGeneres con Bradley Cooper in primo piano ha ottenuto oltre 3 milioni di retweet. Katy Perry con oltre 84 milioni di seguaci è la più seguita di sempre.
If only Bradley's arm was longer. Best photo ever. #oscars pic.twitter.com/C9U5NOtGap
— Ellen DeGeneres (@TheEllenShow) 3 marzo 2014
SIGNOR HASHTAG - Abbiamo conosciuto gli hashtag: quel simbolo cancelletto davanti a una serie di parole incollate senza spazi per definire un argomento, ha cambiato il mondo. Lo abbiamo capito anche in redazione qualche giorno fa: è bastato avere un'intuizione, lanciare una provocazione e #viaibinarinazisti per condannare la foto del Bayern che ricordava il binario di Auschwitz ha fatto il giro del mondo, facendoci diventare trend topic, cioè i più chiacchierati.
Lanciamo l'hashtag #viaibinarinazisti vs l'agghiacciante tweet del club bavarese in vista della sfida di #Champions https://t.co/xa59kXTGNI
— Corriere dello Sport (@CorSport) 16 marzo 2016
NON BASTA - Twitter festeggia, ma sotto sotto s'interroga. Il gruppo in dieci anni di vita non è ancora riuscito a chiudere un bilancio in attivo e dalla sua quotazione in Borsa, nel novembre 2013, ha perso il 50% del valore delle azioni. Motivo? L'esplosione di Instagram e della mania di comunicare con le foto. Più immagini e meno parole, la comunicazione 3.0.