SportLab, il futuro dell'industria dello sport

Giovedì 29 ottobre il convegno dell’anno promosso da "Stadio" e "Tuttosport" in occasione dei 75 anni delle due testate
SportLab, il futuro dell'industria dello sport
Ivan Zazzaroni
3 min

SportLab è il giorno del confronto più ampio, ma anche - ci auguriamo - quello della sintesi più efficace: ed è opportuno che questa prima edizione, organizzata dal Gruppo Amodei, si svolga nell’anno più difficile, segnato da una pandemia che sta devastando le nostre vite, i nostri affetti, i nostri rapporti, i nostri sentimenti e mettendo in ginocchio l’economia mondiale. 

Quando a febbraio cominciammo a parlare dell’organizzazione di SportLab eravamo dentro un’altra esistenza e altri sogni, portati a un ottimismo convinto, gli appuntamenti si chiamavano Europeo di calcio con le tre partite a Roma e, soprattutto, Giochi di Tokyo. Da marzo a oggi c’è cambiato il mondo addosso, qualcuno parla di nuova normalità, ma non c’è nulla di normale nell’attuale condizione del pianeta. Lo sport che inseguiva il rilancio ora ha un solo tema da sviluppare ed è quello della convivenza-sopravvivenza. Gli accenti di SportLab sono dunque diversi e la necessità di aprire un tavolo, naturalmente e obbligatoriamente sulla rete, è sottolineata da tutti.

Giovedì 29 ottobre abbiamo convocato nei nostri studi e in remoto alcune delle figure più importanti dello sport. Influencer effettivi, gli uomini e le donne delle decisioni: da Ceferin a Gravina, Dal Pino e Balata, numeri uno di Federcalcio, Lega A e Lega B, da Malagò a Cozzoli, Coni e Sport e Salute, da Domenicali, nuovo capo della F.1, a Tebas, leader della Liga spagnola, da Gandini a Righi, basket e volley, da esponenti delle istituzioni a dirigenti, tecnici e atleti. Loro sono Sportlab, questo è Sportlab. Un lungo talk, ma anche altro: interventi individuali con Mancini, Zhang, Gazidis, Bebe Vio.

Daniel Picouly diceva che «le idee sono come i bambini. Non basta averli, bisogna anche farli crescere». Sportlab è un’idea-bambina che vuole crescere anche e soprattutto attraverso i lettori che ci seguono da 75 anni. Già, perché proprio in questo mese due testate fondamentali quali Stadio e Tuttosport celebrano un compleanno che sa di freschezza e innovazione.

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