Bologna, plusvalenze dall'Europa

Il Covid ha fermato il ciclo virtuoso di acquisti e vendite. Ora il club conosce quale è la strategia giusta
Bologna, plusvalenze dall'Europa© LAPRESSE
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BOLOGNA - Se uno potesse avere liquidità, nonostante le grandi difficoltà figlie del coronavirus, questo sarebbe il tempo giusto per fare investimenti, perché è chiaro che troveresti anche qualche presidente disposto ad abbassare le proprie pretese economiche su questo o su quel calciatore per poter ingrassare le casse. Il punto è che si conteranno sulle dita di una mano le società che per blasone, dovendo raggiungere obiettivi importanti sia in Italia che in Europa, finiranno per fare ugualmente un mercato pieni di significati in entrata. Ecco, per quanto riguarda il Bologna è doveroso fare una puntualizzazione: già è stato estremamente costruttivo che Joey Saputo abbia invitato il suo capo-azienda a Casteldebole, Claudio Fenucci, il coordinatore delle aree tecniche di Bologna e Montreal Impact Walter Sabatini e il direttore sportivo rossoblù Riccardo Bigon a trattenere quei ragazzi che con il tempo potrebbero consentire al Bologna di consolidarsi e al tempo stesso di fare plusvalenze importanti.

Quotazione e risultati

Con i tempi che corrono, vendere i gioielli di famiglia oggi sarebbe un esercizio del tutto sbagliato. A esempio: se il buongiorno si vede dal mattino, Tomiyasu arriverà a valere numeri molto importanti con il tempo, ma per il momento non c’è una società che te lo pagherebbe più di 25 milioni. E lo stesso discorso vale sia per Orsolini, anche se Sabatini ha dichiarato che solo per 70 lo mollerebbe, che per Barrow, pagato all’Atalanta 13 milioni più 6 di bonus. Ma qui va fatta una sottolineatura: fino a quando lo spessore del Bologna sarà questo difficilmente potrà cedere i propri gioielli a cifre più alte, e poco importa se questi stessi giocatori varrebbero di più. Dove vogliamo arrivare? Che solo quando la squadra si sarà consolidata e potrà vivere in un’altra posizione di classifica ecco che di colpo anche la quotazione dei suoi giocatori inevitabilmente lieviterà. Quello che è successo all’Atalanta è la chiave di lettura di questo cambio di marcia anche a livello di mercato. Ci spieghiamo meglio: il ragazzo che giocando in questo Bologna da metà classifica ora vale 25 diventerebbe da 35, se non addirittura da 40, in un Bologna che ogni anno alberga tra le prime sette in classifica e lotta per un posto in Europa. Fenucci che è un uomo di conti lo sa bene, come lo sanno bene Sabatini e Bigon che sono uomini di campo e di mercato, e poco ma sicuro tutti e tre hanno disegnato a Saputo gli scenari giusti, conoscendo anche quelle che sono le aspettative e le ambizioni di Sinisa.

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