Mihajlovic, altro che cellulare: guida il Bologna urlando in tribuna

Il tecnico, squalificato per lo Spezia, ha comandato le operazioni a distanza per tutta la gara
Mihajlovic, altro che cellulare: guida il Bologna urlando in tribuna© LAPRESSE
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BOLOGNA - Sugli spalti del Dall’Ara il tecnico serbo ha dato consigli, ha strepitato, ha sfogato la sua rabbia per qualche disattenzione e per una decisione arbitrale, ma ha soprattutto guidato a distanza il Bologna. Se c’era qualche dubbio sul fatto che in campo i suoi ragazzi potessero sentirlo è stato scacciato via al minuto 80. Angolo per lo Spezia, Sansone e Mbaye sono pronti ad entrare. Tanjga, dall’area tecnica affittata per un turno, fa cenno al team manager di alzare la lavagnetta per le sostituzioni, che l’arbitro era già pronto a concedere. Ma ecco che dal punto più alto della tribuna, dove Sinisa si è sistemato insieme al collaboratore Renato Baldi, scende un urlo fragoroso. «Aspetta» grida. Miro, il suo vice, recepisce, richiama a sé i due calciatori rossoblù che riprendono gli ultimi esercizi di riscaldamento: il cambio è rimandato alla successiva interruzione di gioco, in una situazione meno rischiosa. Niente telefonini o altri marchingegni elettronici, anche nell’era del 2.0 Sinisa preferisce usare direttamente la voce per condurre da lontano la sua squadra. Lo ha fatto per l’intera durata dell’incontro. Come se in panchina ci fosse lui.

Arrivo

Mihajlovic è arrivato insieme alla squadra quando mancavano una ventina di minuti alle ore 14. È stato il primo a scendere dal pullman, ma invece che imboccare, come al solito e insieme ai suoi giocatori, la strada che porta agli spogliatoi è entrato nella bocca della tribuna. Ed è ricomparso prima del fischio d’inizio nel punto più alto, dal quale si può dominare tutto. Qualcuno gli ha portato la coppola. Ed è iniziata la sua giornata da squalificato, la prima volta nella stagione.

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