Bologna, Mihajlovic: "La squalifica? Meritavo tre mesi di carcere"

Il tecnico: "Contro l'Empoli voglio rivedere la stessa rabbia che ho visto alla fine della gara col Genoa"
Bologna, Mihajlovic: "La squalifica? Meritavo tre mesi di carcere"© LAPRESSE
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BOLOGNA - Sinisa Mihajlovic non sarà in panchina per guidare il suo Bologna nella sfida salvezza contro l'Empoli. Il tecnico riesce a scherza sulla giornata di squalifica che gli è stata inflitta: "Purtroppo i giocatori sono abituati - sottolinea il tecnico rossoblù nella conferenza stampa pre gara - quindi non dovrebbe essere una novità per loro. Spero solo che mettano in campo una reazione propositiva, non come quella che ho avuto io dopo l'espulsione, che sarebbe stata da tre mesi di carcere". Prima di passare ad analizzare il prossio avversario, Mihajlovic dedica un pensiero al numero uno del Bologna, Joey Saputo: "Oggi è il compleanno del Presidente e gli vorrei fare gli auguri. Lasciando i suoi parenti in Canada e venendo in Italia per la partita ha dimostrato ancora una volta quanto tiene a Bologna. Domani vogliamo fargli un regalo". Anche se non sarà un'impresa facile, visto che l'Empoli non sarà certo disposto afare da sparring partner: "Sono una buona squadra - sottolinea Mihajlovic - anche se non hanno nomi eclatanti. Piuttosto hanno un'organizzazione di gioco meravigliosa. Se andiamo in capo pensando di vincere perché siamo più forti, allora perderemo e anche male. Andreazzoli fa sempre giocare bene le squadre: la Lazio ha vinto per fortuna. L'Empoli ha sempre fatto bene, sarà una partita tosta".

"Voglio rabbia, concentrazione ed intensità"

Le ultime due gare hanno lasciato l'amaro in bocca a Mihajlovic e a tutto il Bologna. Ma ora l'uncio pensiero deve essere l'Empoli: "Abbiamo un'identità ben precisa. Come allenatore non guardo solo ai risultati: il Bologna oggi ha 8 punti, ma se tutto fosse andato nel verso giusto ne avremmo avuti 10. Sicuramente quelli col Genoa sono stati due punti persi, e se ne perderanno ancora, ma spero per colpa nostra e non per colpa degli altri. Ho visto i miei giocatori nel dopo partita col Genoa: voglio rivedere in campo quella rabbia. Tutti possono vincere o perdere con tutti. Per me l'importante è che la squadra vada in campo con la massima concentrazione e intensità". E più precisione, sia in fase offensiva che difensiva: "Siamo in un momento - spiega il tecnico - dove per ogni minimo sbaglio subiamo gol. Miglioriamo, però, giornata per giornata e questo lo vedo dai dati post partita. Serve però una volta anche in fase offensiva: finora i nostri attaccanti esterni hanno reso poco. Li cambio spesso proprio perché li voglio freschi. Ma se gioco in modo offensivo voglio i gol, perché altrimenti il gioco non vale la candela. Dobbiamo essere più determinati, anche se credo sia solo questione di tempo. Devo insistere su questa cosa. In squadra ho cinque esterni, e se decido di farne a meno mi mancano cinque giocatori. Sono loro che devono darsi una svegliata per essere più determinati, più decisivi".


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