Serie A Empoli, Andreazzoli: «Chi non crede nella salvezza non entri al Castellani»

Il tecnico azzurro: «Se si gioca in contemporaneità nessuna squadra è penalizzata. Si capisce perchè Conte ha vinto tanto»
Serie A Empoli, Andreazzoli: «Chi non crede nella salvezza non entri al Castellani»© Getty Images
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EMPOLI - Aurelio Andreazzoli, allenatore dell'Empoli, ha parlato alla vigilia del derby con la Fiorentina, l'ennesima partita che per gli azzurri vale la salvezza: “Voglio essere realista, è ovvio che ci crediamo. Chi non lo fa è bene che non entri al Castellani. Ma siamo anche razionali, continuare a fare a meno di giocatori importanti tutti nello stesso reparto è fastidioso. Tuttavia il tempo, se uno è abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno, ti aiuta. Silvestre dovrebbe recuperare, è una buona notizia. La squadra ha sempre dimostrato di volerci provare, e anche di avere i mezzi per farlo. Non è cambiato nulla, non vedo l’ora di giocare con la Fiorentina e spero di vincere. Vorrei dare una soddisfazione al nostro pubblico, perché sappiamo quanto i tifosi ci tengono. La contemporaneità? Siamo figli e anche dipendenti delle tv e degli impegni, ma a fine campionato non va bene scendere in campo sapendo i risultati degli altri. Se si gioca in contemporanea nessuno è penalizzato”.

LA VISITA DI CONTE - Sui loro avversari: “Hanno fatto molto bene, raccogliendo poco in relazione a ciò che hanno fatto. A me piaceva anche la squadra di Pioli, li ho seguiti a lungo nel girone di andata. Pajac? Spero che abbia i 90 minuti, anche io non ho più tanta pazienza per aspettarlo. All’inizio era giustificato, poi ha avuto quel problema fisico che lo ha frenato. Col Bologna ha retto di più, quindi non ha più alibi. Tutti abbiamo il dovere di fare meglio, anche lui”. Il tecnico toscano si sofferma sulla visita di Anotnio Conte“E’ nato come un incontro di lavoro, ci siamo conosciuti meglio a Coverciano ed è stata una piacevole tre giorni. Ha pranzato con noi e con la squadra, mi ha fatto piacere che quando è andato via ha detto al presidente che sarebbe rimasto volentieri. E’ partito alle 6,30 del mattino da Torino, il primo maggio, per venire qui a confrontarsi. Questo la dice lunga sul concetto di migliorarsi e dare il 100%: ha vinto tanto e questo è il motivo”.


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