FIRENZE - “Non me ne sono andato dalla Fiorentina. Mi hanno esonerato”. Parola di Vincenzo Montella che, in un’intervista rilasciata ad alcune testate fiorentine, ha ripercorso le tappe che hanno portato al clamoroso divorzio dalla Fiorentina nell’estate del 2015. Domenica, per la prima volta da quando ha lasciato i viola, il tecnico della Sampdoria rimetterà piede al Franchi come avversario. "Perché il mio ciclo era finito? Perché per quello che avevamo fatto e per i limiti del fair play finanziario non si poteva fare di più. Secondo me, con le stesse risorse difficilmente si poteva fare meglio. Non me ne sono andato, mi hanno esonerato".
LA CLAUSOLA RESCISSORIA - "La clausola rescissoria? Quell’accordo l’abbiamo fatto in due. E poi fra me e la società c’era un gentlemen agreement: se avessi voluto, me ne sarei potuto andare. Una cosa che ci siamo ripetuti anche prima dell’estate con la società, ma non fatemi dire il nome del dirigente con cui parlai. Per me, la parola data vale più di una firma, però, loro quella parola non l’hanno mai rispettata. Se proprio vogliamo dirla tutta, la clausola è stata scritta male e in caso di esonero non avrebbe avuto valore. E io sono stato esonerato".
Montella, ma lei ha provato a chiarirsi con Della Valle? "Ho provato a chiamare Andrea al telefono, ma sono sempre stato rimbalzato. Peccato, perché mi sarebbe piaciuto chiarirmi con lui e con gli altri dirigenti".