FIRENZE - Un compleanno con ripartenza in vista. È solo l'inizio, un piccolo passo verso la normalità. Intanto però oggi Beppe Iachini può festeggiare i suoi 56 anni con la speranza di ritrovare nei prossimi giorni gli allenamenti prima individuali e poi collettivi dopo la metà del mese. Intanto è il momento dei test e delle visite che sono il preludio a tutto il resto e se l'allenatore oggi avrà una torta con le cadeline accese da spengere di fronte a sé, uno dei desideri da esprimere sarà certamente quello di tornare a lavorare. Lui che, senza un pallone, gli schemi e un po‘ di sudore non sa proprio resistere. Sempre però con la salute in primo piano.
Il ruggito
Iachini scalpita, ha voglia di ricominciare certamente in piena sicurezza e rispettando tutti i dettami e le regole del protocollo. Caceres nei giorni scorsi, proprio durante l'intervista realizzata al Corriere dello Sport-Stadio lo aveva definito "un leone in gabbia", espressione che descrivere molto bene lo stato d'animo di chi vorrebbe stare sul campo dalla mattina alla sera e invece è rinchiuso in casa da una sessantina di giorni. I giocatori lo definiscono un martello, sempre pronto a motivare il gruppo anche in questo periodo e ad invogliare i giocatori a lavorare da casa per rimanere in forma. Nel frattempo Iachini è rimasto sempre a Firenze, nel periodo di isolamento, aspettando la possibilità di uscire e ricominciare. In questo periodo ha chiamato ogni giorno i propri calciatori, si è sentito con la dirigenza e ha cercato di immaginare il suo futuro in parallelo con quello della Fiorentina. Ha preparato tabelle e le ha aggiornate in continuazione. Lo ha fatto anche nelle ultime ore, aspettando di veder rotolare nuovamente un pallone.