Commisso dica che Fiorentina sarà: europea o no?

La scelta sul ruolo che immagina per la squadra determinerà la scelta sul tecnico e la riconferma di Vlahovic
Commisso dica che Fiorentina sarà: europea o no?
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FIRENZE - A salvezza conquistata, dopo un’altra stagione di delusioni, a Firenze si discute di due argomenti: il rinnovo del contratto di Vlahovic e la scelta del nuovo allenatore. In realtà, questi sono “derivati”. Il punto principale è un altro: al terzo anno di proprietà, cosa vuol fare Commisso della Fiorentina? Doveva la vuole portare? Qual è, nel programma del presidente, la dimensione da raggiungere? Tutto il resto, conferma o meno di Vlahovic e scelta del nuovo tecnico, è una conseguenza. Prima il programma, poi le decisioni. Ecco il primo punto: a Commisso basta una Fiorentina da 7°-10° posto? Vuole rischiare altre stagioni come le prime due della sua gestione o aumentare le ambizioni? Nel primo caso è sufficiente un qualunque piano di rafforzamento, tanto da poter discutere se sia il caso di trattenere Vlahovic o incassare i 50-60 milioni della sua valutazione e ricominciare tutto da capo.

L’allenatore e Vlahovic

La scelta di una linea ispiratrice porta, come conseguenza, la scelta dell’allenatore. Il nome più forte è quello di Gattuso. Rino, insieme a Pioli e Gasperini, è l’allenatore che in questa stagione ha fatto giocare la sua squadra meglio delle altre, dove “meglio” sta per qualità, fantasia, palleggio e gol. Per restare su quella scia, anche se a un livello inferiore, la Fiorentina dovrebbe rifare la squadra. Non diciamo solo rinforzarla, ma proprio cambiarla, lasciando pochissimi punti fermi della formazione attuale. L’arrivo di Gattuso comporta una rivoluzione tecnico-tattica. Un punto fermo di una Fiorentina ambiziosa dovrà essere Vlahovic. La sua situazione non va paragonata a quella di Chiesa che, prima di essere ceduto alla Juventus, aveva giocato 4 stagioni da titolare. Per Vlahovic sta finendo la seconda. Chiesa se n’è andato a 23 anni, Vlahovic ne ha 21. Ma anche in questo caso, la conferma del suo cannoniere non può essere fine a se stessa, non può diventare la scusa per non crescere. Dusan deve diventare parte integrante del processo di crescita e miglioramento. Ricostruire intorno a un bomber di vent’anni, questo può essere un piano.


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