Italiano: "Il Viola Park cambierà il futuro della Fiorentina"

Il tecnico: "Ho sempre detto che la bellezza di Firenze merita una squadra coraggiosa, che proponga un calcio che possa far divertire la gente"
Italiano: "Il Viola Park cambierà il futuro della Fiorentina"
6 min

FIRENZE "Per rilassarmi di solito non vado in giro a piedi, ma Firenze ti obbliga ad andare a scoprire tutti i suoi angoli più fantastici. E’ una città spettacolare. Ovunque vai c’è qualcosa da ammirare, da osservare e poi si mangia anche benissimo". L'allenatore della Fiorentina, Vincenzo Italiano racconta così la propria avventura a Firenze, ospite di "Day Off", in onda su Dazn: il programma, condotto da Diletta Leotta, racconta una giornata fuori dal campo di un protgonista della Serie A: "Piazzale Michelangelo - prosegue Italiano - è un posto speciale per me perché è dov’è cominciata la mia avventura a Firenze, abbiamo fatto la presentazione della squadra al ristorante la Loggia da cui si vede tutta la città, è un posto magico. Sono abituato a vivere in città belle, Verona e Padova sono bellissime però Firenze è qualcosa di unico e incredibile. Rimango a bocca aperta quando vado in centro, non c’è un angolo dove non puoi ammirare la storia, l’arte e la bellezza". Una bellezza che per Italiano dovrebbe sposarsi con un'idea di calcio: "Io ho sempre detto che la bellezza di Firenze merita una squadra coraggiosa, una squadra che proponga un calcio che possa far divertire la gente e che possa rispecchiare la bellezza di questa città. Secondo me siamo riusciti a far vedere qualcosa di bello ai nostri tifosi, siamo riusciti a risvegliare l’entusiasmo dei fiorentini". E sull'amore dei tifosi, Italiano parla così: "La viola per i Fiorentini è una ragione di vita. A Firenze la gente è “malata” di questa squadra ed è bellissimo. Mi dicono spesso che continuano a nascere bambine chiamate “Viola” e l’umore della città dipende tutto dalle prestazioni della Fiorentina. E’ bello incontrare i tifosi per la strada perché abbiamo risvegliato questa squadra e la gente lo vede, ti fanno i complimenti, è una bella soddisfazione".

La vita oltre al calcio

Vincenzo Italiano ammette di non aver "mai immaginato altro che il calcio. Ogni tanto ci penso e mi chiedo tra me e me “ma è possibile non avere nessun’altra passione a parte il calcio?”. Ogni tanto mi dedico alla pesca in apnea, perché è una tradizione dalle mie parti e quando lo faccio mi dimentico di tutto il resto. Però succede poche volte perché siamo sempre impegnatissimi". Un'altra passione è quella culinaria: "La cucina mi piace molto - racconta Italiano - da buon siciliano mi piace mangiare bene anche se non sono bravo a cucinare. Ma ora che non sono più un calciatore, devo controllare ancora di più quello che mangio. A Stefano Pioli prima di una partita ho confessato che non mangio più i carboidrati perché per un periodo dopo aver smesso di giocare avevo preso qualche chilo di troppo".

Da giocatore ad allenatore

"Ho fatto il centrocampista per tanti anni - ricorda il tecnico della Fiorentina - e in un certo senso già quel ruolo o quella zona del campo secondo me ti prepara per diventare allenatore. Piano piano questa vocazione è cresciuta dentro di me". Ora da allenatore, "i giorni delle partite sono le giornate più difficili per me, già dalla mattina mi chiedo se funzionerà la formazione che metto in campo ed è una cosa che sai solo dopo che finisce la partita. E’ un ruolo molto complesso, devi metterci tutto te stesso e hai tante responsabilità ma per me è il lavoro migliore del mondo. Per fare il mister devi metterci il cuore, è un principio cardine del mio lavoro. Noi viviamo per rendere orgogliosi i tifosi che sono attaccati ai loro colori".

Il rapporto con la sconfitta

Italiano poi racconta il proprio rapporto con la sconfitta: "Quando ero ragazzino, nei campetti a Ribera dicevano “chi perde, esce”. Già da piccolo non mi piaceva questo concetto e me lo sono portato dietro fino ad ora. Ogni partita per me non è solo una “battaglia” contro l’avversario ma con il concetto stesso di perdere. Quando vivi tante sconfitte, l’atmosfera nello spogliatoio cambia, l’entusiasmo e la concentrazione calano quindi bisogna evitare la sconfitta a tutti i costi. Quando vinci ci sono tanti sorrisi, tanta adrenalina e tante prestazioni importanti, bisogna mantenere la concentrazione e focalizzarsi su un solo obiettivo, quello di vincere".

I punti di riferimento: Malesani e Commisso

Per diventare allenatore, c'è stata una figura importante nel passato di Italiano: "Alberto Malesani è stato grande fonte d’ispirazione per la mia scelta di diventare mister. E’ stato importante sia in campo che fuori. Nel 2001 già proponeva un calcio all’avanguardia e tanta della mia metodologia si basa su quello che mi ha insegnato a Verona". E a Firenze, il rapporto col patron: "Rocco Commisso è un Presidente molto attento, ama profondamente la Fiorentina ed è sempre presente. Segue tutto anche da lontano e il suo sostegno è molto importante per me". Commisso ha un progetto ambizioso: "Il Viola Park è un’idea del Presidente Commisso e secondo me sarà un centro sportivo che darà un grande senso di squadra a tutte le formazioni. Dalle giovanili, alla prima squadra fino alla femminili questo luogo diventerà una vera e propria casa della Viola. L’attaccamento alla maglia crescerà tantissimo e questo cambierà il futuro della Fiorentina", ha concluso Italiano.


© RIPRODUZIONE RISERVATA