Parma, il club torna tutto italiano

Esce di scena l'azionista cinese, il trust Nuovo Inizio ha ora il 99% delle quote
Parma, il club torna tutto italiano© Getty Images
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PARMA - In attesa di risolvere la grana-Gervinho, anche se non è arrivata ancora nessuna novità, il Parma ne ha risolta un'altra, forse ancor più spinosa. Nuovo Inizio, la società composta da sette imprenditori parmigiani che ha fatto rinascere il club, s'è avvalsa delle clausole anti-inadempienza e ha praticamente estromesso dalla compagine l'azionista cinese Link International, che deteneva il 30% delle quote societarie dopo il declassamento dal 60 per non aver rispettato i tempi dei versamenti. Insomma, il Parma tutto parmigiano: Nuovo Inizio ha ora il 99% e Parma Partecipazioni calcistiche, cioè l'azionariato popolare, l'1%.

La nota del club

"Nuovo Inizio comunica che in seguito all’esecuzione degli accordi parasociali sottoscritti lo scorso dicembre, il capitale sociale di Parma Calcio 1913 risulta – come già iscritto al Registro Imprese – di proprietà di Nuovo Inizio per il 99% e di PPC per l’1%. Esce quindi dalla compagine sociale Link International, che non ha sottoscritto e versato nei tempi tassativi previsti dalle delibere assembleari e dalla legge il recente aumento di capitale, che è stato pertanto versato per l’intero da Nuovo Inizio, la società che riunisce i sette imprenditori parmigiani (Barilla, Dallara, Del Rio, Ferrari, Gandolfi, Malmesi e Pizzarotti) che hanno rifondato il Parma Calcio nel 2015. L’azzeramento della quota di Link è conseguenza del mancato versamento del capitale entro la mezzanotte di venerdì 31 Gennaio, a seguito di un’ampia finestra di adempimento (50 giorni rispetto ai 30 di legge) concessa alla società asiatica.

Il 12 dicembre scorso, in base alla delibera dell’Assemblea Notarile Straordinaria, Nuovo Inizio aveva infatti versato l’intero aumento per un totale di 9 milioni di euro tra capitale e sovrapprezzo, in parte anche in nome e per conto di Link, con una condizione risolutiva espressa che prevedeva l’azzeramento della quota di Link, in caso di mancato versamento della stessa nei 50 giorni successivi. Tale risoluzione, deliberata davanti al Notaio Almansi in Parma, era stata approvata all’unanimità da tutti i Soci incluso Link, rappresentata per l’occasione da un legale di un importante studio internazionale".


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