Parma, 50 milioni di nodi al pettine

L’accorta politica dei prestiti dei crociati si misura con un momento complicato per tutti. Inglese, Sepe e Grassi dovranno essere pagati al Napoli da giugno e negli anni a seguire. Non solo loro
Parma, 50 milioni di nodi al pettine© LAPRESSE
2 min

PARMA - È un periodo tremendo per tutti e anche per il calcio il presente e il futuro sono quanto mai incerti. I club in tutto il mondo stanno già mettendo le mani avanti e chiedendo ai tecnici e giocatori di ridursi gli ingaggi. Una strategia che se ha un senso in serie A diventerà difficile da applicare nelle categorie minori. Ma non c’è solo il capitolo buste paga a impensierire le società. Ci sono anche gli impegni di mercato. Nelle ultime stagioni s’è fatta strada la formula del prestito con diritto di riscatto, un modo di spalmare negli nel tempo l’esborso dovuto per un cartellino.

La situazione

Tra Parma e Napoli ad esempio ci sono tre contratti di questo tipo: quelli di Inglese, di Sepe e di Grassi. In totale sono oltre trenta milioni che il club crociato nel prossimi anni dovrà corrispondere a quello partenopeo. Ma ci sono anche altre situazioni: Cornelius è in prestito biennale con obbligo di riscatto dall’Atalanta, già a giugno scatterà invece il riscatto per Hernani (Zenit), Kurtic (Spal) e Karamoh (Inter): altri venti e passa milioni. Non c’è invece riscatto programmato per Kulusevski (che infatti l’Atalanta ha già venduto alla Juve), Darmian, Radu e Regini (prestito secco da Inter e Samp) e Caprari (la sua permanenza a Parma era opzionale, legata a un numeri di presenze e quindi ancora tutta da definire).

Leggi l'articolo completo nell'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio


© RIPRODUZIONE RISERVATA