Yannick Noah, l'uomo più amato di Francia

Ecco un profilo del famoso ex tennista, oggi grande amante della musica e anche molto attivo nel campo dell'impegno sociale
Yannick Noah, l'uomo più amato di Francia
Marco Cavalieri
3 min

ROMA - Quando una vita non basta. Numero tre del ranking mondiale ATP nel singolare il 7 luglio 1986, numero uno in quello di doppio poche settimane più tardi, tennista francese più titolato da quando, nel 1973, è stato istituito il ranking ATP. Poi, nel 1990, a soli 30 anni, Yannick Noah, figlio di un calciatore camerunense e padre di Joakim, cestista dei Chicago Bulls, ha deciso di interrompere ufficialmente la sua carriera agonistica. Certo, 30 anni son pochi per fermarsi e godersi tranquillamente quanto guadagnato sui campi di gioco ed un incarico dietro una scrivania nell'ambito di quello stesso mondo che gli aveva dato la fama deve essergli sembrato un ripiego, quasi una rinuncia.

Così, l'anno successivo ha guidato la squadra francese di Davis (portandola ad un successo che mancava dal 1932) e nel 1996 ha bissato la vittoriosa esperienza. Appena qualche giorno fa, poi, è stato richiamato di gran carriera per prendere il posto di Arnaud Clement, esonerato a causa dei deludenti risultati della squadra e cattivi rapporti con alcuni giocatori Ma, dicevamo, una vita a volte non basta e Yannick ha trovato il tempo (l'energia non gli è mai mancata) per gettarsi a capofitto, con risultati altrettanto soddisfacenti, nell'altra sua grande passione, la musica. Nello stesso anno del primo impegno di Davis ha dato alle stampe il suo disco d'esordio, “Black or what”, che conteneva il suo brano forse più famoso, "Saga Africa”. Due anni più tardi è stata la volta di “Urban Tribu” e quindi, nel 1998, “Zam Zam”. Il tutto accomapagnato da diverse tournèe in giro per l'Europa, sempre molto seguite. Il suo “Charango” del 2006 è stato disco di diamante per aver venduto oltre 1.150.000 copie in un'epoca nella quale raggiungere le 100.000 era già un'impresa anche per colleghi ben più blasonati ed i numeri per ottenere il disco d'oro e quello di platino erano stati decisamente rivisti al ribasso.

Senza risparmiarsi su nessun fronte, fra un disco ed un altro, nel 2005 Yannick ha deciso anche di affiancare l'instancabile Bob Geldof (il padre del Live Aid del 1985) per sensibilizzare i leader del G8 e cancellare il debito dei Paesi africani più poveri. Noah, infatti, è anche molto attivo nel campo dell'impegno sociale, è testimonial contro il razzismo e fa parte di diverse associazioni no profit e di volontariato. Non sorprende, dunque, che una decina d'anni fa secondo il settimanale L'Express, Yannick sia risultato l'uomo più amato di Francia. E neanche le accuse di circonvenzione d’incapace e persino di schiavismo lanciate dalla ex tata (stranamente dopo nove anni dai presunti abusi) sono riuscite ad offuscare la sua stella.


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