Tennis; choc match truccati, affondo di Djokovic: «Senza prove sono solo speculazioni»

Il numero uno del mondo respinge le ipotesi di partite combinate: «Fino a quando qualcuno non porterà dei fatti, per me si tratta solo di chiacchiere»
Tennis; choc match truccati, affondo di Djokovic: «Senza prove sono solo speculazioni»© REUTERS
Stefano Semeraro
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MELBOURNE - Agli Australian Open quest'anno i tennisti devono difendersi in campo, ma anche fuori. Colpa - o merito - dell'inchiesta della BBC e di BuzzFeed News che ha riesumato il “cold case” delle scommesse anni 2007-08 incentrata sul molto noto “affaire Davydenko-Vassallo Arguello”. Il numero 1 del mondo Novak Djokovic in campo più che difendersi sbrana, e lo si è visto martedì anche contro il francesino Quentin Halys, liquidato in tre set in attesa di vedersela nel terzo turno con Andreas Seppi. Ma dopo il match il Joker stavolta ha dovuto ruggire anche contro chi, in Italia, ha voluto tirarlo per la giacchetta dentro il caso-scommesse.

Il riferimento è alle voci raccolte nell'ambito dell'inchiesta di Cremona: l'ex pro’ Thomas Nydhal avrebbe parlato di un match del 2007 perso “volontariamente” dal serbo, allora n. 3 del mondo, contro Fabrice Santoro (n. 39) al Masters 1000 di Parigi-Bercy. Si giocava la sera di Halloween e Djokovic, che si era già aritmeticamente qualificato per il Masters Atp, entrò in campo con una maschera da Zorro, uscendo poi rapidamente sconfitto in due set facili facili (6-3 6-2) dal 34enne Santoro. Al termine dell'incontro Djokovic motivò il flop spiegando di non essere in buone condizioni per via di un recente intervento al dente del giudizio: «Non mi sento al 100 per 100, neanche al 30 per cento. Sono sotto medicinali e non ho potuto allenarmi per tutta la settimana».

Le rivelazioni della BBC, e l'ammissione di Djokovic stesso sui contatti che alcuni scommettitori avrebbero preso con il suo clan in quegli anni, hanno però riacceso una fiammella sotto l'episodio, quindi Nole a Melbourne ha voluto spegnere sul nascere ogni equivoco. «Cosa posso dire? - ha attaccato - Ho perso quel match. Ma quello che non capisco è se volete montare una storia su una partita in particolare, o su tutte le partite che i top player perdono nei primi turni. Mi sembra assurdo. Chiunque può inventarsi una storia su qualsiasi match. I migliori del mondo nell'ultimo decennio non hanno perso tanti primi turni, quindi basta prenderne uno di quelli per costruirci attorno un caso. Che però non è sostenuto da nessun tipo di prova, di evidenza, di fatto concreto. Sono solo speculazioni. Quindi non mi sembra che sia una storia».

Come accennato era stato Djokovic stesso, commentando le (scarne) rivelazioni della BBC, a raccontare di un tentativo di aggancio da parte di oscuri personaggi che gli avrebbero offerto soldi per perdere una partita nel torneo Atp di San Pietroburgo nel 2006. Ma Djokovic non disputò neppure il torneo. «Guardate, succederà sempre così - ha concluso fra l'infuriato e il rassegnato - specie in questi giorni, perché adesso è questo l'argomento caldo del tennis, e più in generale del mondo dello sport, quindi ne vedremo le conseguenze. Ma io non ho più niente da dire in merito. Ho detto tutto che quello che volevo due giorni fa. Fino a quando qualcuno non porterà delle prove, per me si tratta solo di chiacchiere. Solo mi dispiace molto che il tennis debba affrontare questioni che riguardano la sua integrità, nessuno di noi vorrebbe avere a che fare con problemi di questa natura».


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