Schiavone: "Mi sento sola e il tennis non aiuta"

La tennista italiana ha raccontato la sua personale battaglia contro il cancro
Schiavone: "Mi sento sola e il tennis non aiuta"© lapresse
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MILANO - "Mi sento sola. Quando ho perso Wimbledon al primo turno nel 2010 è stato il momento in cui l'ho sentito di più". Sono queste le parole di Francesca Schiavone, la prima tennista italiana a vincere un Grande Slam. Schiavone è stata la protagonista della quarta puntata del podcast di Luca Casadei, dedicato alla rinascita. La tennista ha raccontato la sua partita più difficile, ovvero quella contro il cancro e la solitudine che provoca il tennis: "Il momento in cui mi sono sentita più sola è stato quando ho perso il torneo di Wimbledon al primo turno nel 2010, lì sono crollate molte aspettative. La solitudine per noi tennisti c'è sempre, io la sento anche oggi. Mi sento assolutamente sola. È uno sport che non ti consente di coltivare amicizie facilmente. Quello che diceva Agassi nel suo libro è vero, io tutt'ora mi sento molto sola e piango". 

"Sono stata molto fortunata nella mia vita perché ho sempre saputo in che direzione andare, avevo un sogno. Oggi invece mi alzo e non ho un sogno grandissimo nel mio cuore, quindi è tutto molto più complicato. Capisco perché le persone possano iniziare a bere, a fumare, a crearsi dipendenze per non pensare ad altro". Ha continuato Francesca che ha dimostrato di avere il carattere e la forza di superare un male come il cancro: "Facevo fatica a giocare a tennis e pensavo fosse l'età, invece era qualcos'altro. Ero anche dimagrita molto, ma nel complesso stavo bene. Poi un giorno ho scoperto questo linfonodo nel collo e sono andata dal dottore, scoprendo questa malattia. Quando te lo dicono ti crolla il mondo addosso, è tutto incerto e 'scuro', pensi di aver perso tutto. Mi sento di dire tre cose a chi si trova in questa situazione: la prima è di circondarsi di persone che vi amano, la seconda è che siamo più forti di quello che crediamo; quando pensiamo di non potercela fare, abbiamo sempre quei cinque minuti o quella palla in più da giocare, quella possibilità a cui nemmeno pensiamo. Ultima cosa: trovate qualcosa che vi dia motivazione, che vi stimoli ad alzarvi tutti i giorni per lottare".

Infine, la tennista ha concluso parlando della sua rinascita: "È stata la lotta più dura in assoluto che ho affrontato, e la cosa più bella è che sono riuscita a vincere questa battaglia. Quando me lo hanno detto pochi giorni fa sono esplosa dalla felicità. Ora sono pronta ad affrontare nuovi progetti. Con la mia compagna abbiamo cercato un localino a Milano e adesso, dopo aver trovato un posto, lo abbiamo fatto diventare un piccolo bistrot. Questo mi ha dato tantissime energie e motivazioni".


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