Il commovente messaggio di Djokovic all’ex tennista arruolatosi a Kiev

L'ex numero uno al mondo preoccupato per l'ex collega ucraino Stakhovsky che ha scelto di arruolarsi per difendere il suo paese: "Come stai? Fammi sapere come posso aiutarvi economicamente"
Il commovente messaggio di Djokovic all’ex tennista arruolatosi a Kiev
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«Come stai? Sei sul campo? Ti penso...». «Grazie mille, sono per le strade di Kiev, è piuttosto silenziosa». «Per favore fammi sapere quale potrebbe essere l'indirizzo migliore per inviare aiuto finanziario, o di qualsiasi altro genere abbiate bisogno». In tempi di guerra, comunicazioni come queste sono all'ordine del giorno. Se gli interlocutori si chiamano però Sergiy Stakhovsky e Novak Djokovic ecco che lo scambio assume un significato in più. A pochi giorni dalla rivelazione sul botta e risposta avuto con l’ex n.1 del mondo, oggi è stato lo stesso Stako a pubblicare lo screenshot della loro conversazione. La carriera di Stakhovsky, tennista ucraino ritiratosi lo scorso gennaio, racchiudeva già in sé qualcosa di unico per via della vittoria ottenuta nel 2013 a Wimbledon contro Roger Federer. Ma negli ultimi giorni, dopo l'invasione russa dell'Ucraina, la decisione presa dall'ex n.31 del mondo di tornare in patria per arruolarsi e prender parte alla resistenza ha scosso il mondo del circuito ATP.

La scelta di Stakhovsky di arruolarsi

La notizia Stako l'aveva affidata ai suoi profili social in un post in cui, emozionato, confidava quanto questa decisione fosse stata sofferta per lui ma ancora di più “per mia moglie e i miei figli che non sanno dove sono”. La scusa era stata l'ennesima partenza per prender parte all'ennesimo torneo perché, aveva poi aggiunto, “non capiscono la guerra e sono troppo piccoli per capire cosa succede”. Stakhovsky ha raggiunto l'Ucraina a piedi attraversando la frontiera slovacca e, complici le sue buone relazioni con la stampa, continua ad aggiornare e fornire dispacci via social sullo stato delle operazioni militari a Kiev.

Medvedev e Rublev sulla guerra

La solidarietà manifestata da Djokovic è stata solo l’ultima in ordine temporale tra le tante registrate su entrambi i circuiti. Svitolina, Medvedev, Rublev, Pavlyuchenkova, Yastremska, sono solo alcuni dei giocatori - ucraini e russi - che non hanno rinunciato a prender posizione in questo conflitto. ATP, WTA e ITF in un comunicato hanno già annunciato le loro decisioni, escludendo la Russia e la Bielorussia dalle competizioni a squadre ma lasciando facoltà di scendere in campo ai loro giocatori, seppur privati di sigla e bandiera ad accompagnare i loro nomi.


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