Barazzutti polemico: "Il tennis di oggi ci ha dimenticato"

Parla il grande ex: "In tutti i tornei più importanti del mondo, una vittoria come la nostra verrebbe ricordata e messa in evidenza. Qui a Roma no"
Barazzutti polemico: "Il tennis di oggi ci ha dimenticato"© ANSA
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ROMA - «Perché siamo stati dimenticati? Dovresti dirlo tu, perché dovrei farlo io?» Corrado Barazzutti prima scherza con Adriano Panatta, poi attacca: «In tutti i tornei più importanti del mondo, una vittoria come la nostra verrebbe ricordata e messa in evidenza. Qui a Roma (il riferimento è agli Internazionali Bnl d'Italia, ndr) no, c'è stata solo la premiazione del 2016». «Un momento ignobile», sibila tra i denti Panatta. Il capitano delle quattro Fed Cup tra il 2006 e il 2013 ci torna a margine: «Nei musei mettono le cose del passato che hanno ancora un valore. Perché questo è l'unico Paese che non vuole celebrare una Davis e, anzi, la tiene nascosta? Perché la federazione nasconde un patrimonio nazionale? Sarebbe bello anche per i giovani, invece, che a Roma venisse allestito uno spazio dove vedere queste immagini, questo film. E che venissero invitati i giocatori». Bertolucci la pensa diversamente: «Oramai siamo vecchi, non troveresti nemmeno il posto giusto. Queste cose andavano fatte prima. Cosa vuoi fare adesso, dopo quarant'anni?».

Il rammarico

Anche pochi minuti prima, dal palco, aveva espresso rammarico, dicendo che «quando Procacci mi ha chiamato per questo film ho pensato che si trattasse di uno scherzo. Poi ho chiamato Adriano e mi ha confermato il progetto. Del resto non c'è mai stato niente: un decennale, un ventennale, niente. Dunque devo ringraziare Domenico anche per questo, visto che ci eravamo persi di vista. Nessuno aveva pensato neanche a una rimpatriata». La "dimenticanza", tuttavia, sarebbe generalizzata. «Dopo il successo in Cile - tocca nuovamente a Panatta - assistemmo a una presa di posizione di intellettuali italiani come Dario Fo, Franca Rame e Domenico Modugno (il quale scrisse anche la canzone in cui s'ironizzava su insalate e insalatiere, ndr) che avevano già spinto per il boicottaggio. Questa influenza è rimasta anche dopo la vittoria. Me li ricordo, i titoli dei giornali quei giorni. E non erano giornali di nicchia. Mi dispiace dirlo. Anzi, non mi dispiace più».

 


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