Nadal, dalle bottiglie allineate all'orologio del Re: è campione anche di tic e rituali

Nadal, dalle bottiglie allineate all'orologio del Re: è campione anche di tic e rituali© Getty Images
Andrea Barocci
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In cosa consiste la vera grandezza di Rafa Nadal? E’ riuscito a convincere il mondo intero che i suoi tic, gli innumerevoli rituali sui campi da tennis, non sono le manie di un tipo strano, ma una parte fondamentale del suo essere campione. «Io seguo molti rituali per concentrarmi: mi piacerebbe non averli, però non li nascondo. Questo è uno sport molto aggressivo mentalmente, qualsiasi situazione esterna al gioco può distrarti. Ecco, mi aiutano a sentire che sono focalizzato sul mio obiettivo: la vittoria».

Bottiglie

I suoi rivali le lasciano per terra come capita. Lui no: devono essere sempre allineate e collocate nel medesimo posto.  «Se non lo faccio mi distraggo. Così rimango concentrato e la testa è pronta a pensare esclusivamente al gioco».

Terra

Sulla terra rossa poi dà ogni volta qualche colpetto con la racchetta alle sue scarpe, e soprattutto, al cambio di lato del campo fa ben attenzione a non pistare le linee bianche. 

Prima di battere

E’ la “mania” a cui presta più attenzione. Nell’ordine (ordine che ripete ossessivamente): con due dita prende un lembo dei calzoncini per scostare la tela finita tra le natiche (nemmeno suo zio Toni è riuscito a togliergli questo tic); si aggiusta la maglietta sulla spalla destra e sinistra; si strofina il naso; si aggiusta i capelli dietro l’orecchio sinistro; torna a strofinarsi il naso; si tocca i capelli dietro l’orecchio destro. E poi, finalmente, batte.

Le palline

Ne prende tre nella mano destra, le esamina con cura, ne scarta una gettandola alle sue spalle e ne infila un’altra nella tasca.

L'orologio del Re

Un giorno Re Juan Carlos, chiacchierando, gli suggerì di giocare indossando un orologio al polso desto. Non l’avesse mai detto... Da allora Rafa ha sempre seguito il consiglio del suo re, e con ottimi risultati.

La spiegazione

«Io tutte queste cose le faccio solo durante le partite: mi danno la sicurezza e il distacco da tutto ciò che può in qualche modo distrarmi. Quando mi alleno non seguo alcun rituale. Non so se è qualcosa di positivo o negativo, però con me funziona. In realtà nella vita sono una persona molto poco metodica od ossessiva. L’unico aspetto in cui sono sempre stato costante è l’intensità che metto nel lavoro. Però non mi sono mai trasformato in un robot, perché per me nel tennis bisogna sempre mettere tanta fantasia». 
Ecco, adesso che conoscete ogni tic di Nadal, potete provare ad imitarlo nelle sue manie. A vostro rischi e pericolo di essere presi per tipi strani e non dei campioni, ovviamente. 


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