Nadal e Djokovic, ora la sfida è sull'erba

Dopo Parigi, il sogno Grande Slam passa da Wimbledon. Il campione spagnolo ci sarà? A Londra non vince dal 2010, il serbo invece può pareggiare i 7 trionfi di Sampras
Nadal e Djokovic, ora la sfida è sull'erba
Massimo Grilli
4 min

ROMA - Non sappiamo ancora se Rafa Nadal potrà scendere in campo alla fine del mese nel torneo di Wimbledon (che scatterà lunedì 27 giugno), dipenderà come sappiamo tutti dalle sue condizioni fisiche. «Queste due settimane sono state bellissime ma anche difficili - ha detto a Sky - non posso giocare sempre con l’anestesia. Vediamo che succede, io voglio trovare una soluzione. Se il piede sta bene, continuerò, una vittoria o una sconfitta non cambiano il mio modo di vedere il futuro». Una spinta in più potrebbe regalargliela la possibilità di lottare (sarebbe la prima volta) per il Grande Slam, avendo vinto i primi due Major dell’anno, a Melbourne e Parigi. Una sfida doppia per il campione spagnolo, perché l’erba di Londra non gli ha portato troppa fortuna nei tempi recenti, e soprattutto perché sulla sua strada si troverà di fronte un Djokovic assetato di riscatto, dopo la prova incolore e la sconfitta incassata nei quarti di finale.

Erba amara

Statistiche alla mano, Wimbledon è il torneo dove Nadal ha vinto meno, anche se il suo 81,5% (frutto di 53 vittorie e 12 sconfitte) resta ottimo, non lontano dall’83% degli Open d’Australia e dall’85% dell’Us Open, mentre il Roland Garros (dove ha vinto 112 partite sulle 115 giocate) resta il suo feudo intoccabile, con il 97,3% di successi. Sui campi di Church Road Rafa debuttò nel 2003, addirittura due anni prima di affacciarsi a Parigi, superando un ottimo attaccante come il croato Ancic - che dodici mesi dopo arrivò in semifinale - poi l’inglese Childs prima di perdere con il thailandese Srichaphan. A Londra Nadal ha vinto due volte, nel 2008 e nel 2010, ma negli ultimi dieci anni ha raggiunto al massimo la semifinale (nel 2018 e 2019). Sull’erba ha compiuto imprese straordinarie - la finale del 2008 su Federer, vinta 9-7 al quinto, resta tra le partite più belle del tennis moderno - ma ha perso inopinatamente contro giocatori del calibro del lussemburghese Muller (due volte!), di Rosol, Darcis, Dustin Brown, senza contare il diciannovenne Kyrgios che lo sorprese negli ottavi del 2014.

Effetto Nole

A Londra, dicevamo, ci sarà un Djokovic voglioso di rivincita, sui campi dove ha vinto sei volte (tre negli ultimi quattro anni), meglio di lui hanno fatto solo Federer (8 trionfi), il preistorico Renshaw e Sampras (7). E poi, con gli Us Open a forte rischio a causa del rifiuto del serbo di vaccinarsi, è chiaro che Nole moltiplicherà le forze anche per non restare a secco di titoli Slam. Curiosamente i due rivali arriveranno a Londra da numero 3 (Nole) e 4 (Rafa) del mondo, dato che lunedì scadranno i punti del Roland Garros 2021, concluso una settimana più tardi rispetto all’ultima edizione, ma da 1 e 2 del seeding. Sui primi due gradini del podio ci saranno infatti tra sei giorni Medvedev e Zverev - che per motivi diversi saranno però costretti a saltare Wimbledon - certificando una situazione (Djokovic, Nadal e Federer fuori dai primi due posti della classifica) che non si verificava nel ranking Atp addirittura dal 16 novembre del 2003. Infine, Nadal e Djokovic si sono sfidati tre volte a Wimbledon: nella semifinale del 2007 Djokovic vinse il primo set, perse nettamente il secondo prima di ritirarsi sull’1-4 del terzo, a causa di un’infezione a un dito del piede sinistro, unito ai problemi alla schiena. Nole si è preso la rivincita nella finale del 2011 (quattro set) e poi si è imposto (10-8 al quinto!) nella semifinale del 2018, in un incontro giocato in due giorni, dove non mancarono le polemiche per la chiusura del Centrale imposta evidentemente dal serbo.


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