Sinner rinuncia ad Amburgo: svelato il motivo

Proprio alla vigilia del rientro in campo dopo Wimbledon, il numero 10 al mondo ha fatto sapere che non sarà presente al via del torneo tedesco
Sinner rinuncia ad Amburgo: svelato il motivo© EPA
Ronald Giammò
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In principio fu il Covid. Poi venne l'influenza che anticipò le vesciche, e gli scivoloni sulla terra su cui s'ammaccò l'anca per quindi arrendersi al ginocchio, restando fuori un mese per ritornare a Londra, sui quali prati la caviglia si slogò. Proprio alla vigilia dell'ATP500 di Amburgo che avrebbe segnato il suo rientro in campo dopo i quarti di finale giocati a Wimbledon contro Novak Djokovic, ieri Jannik Sinner dai suoi profili social ha fatto sapere che non sarà presente al via del torneo tedesco, rimandando così il suo rientro al 25 luglio, data d'inizio dell'ATP250 di Umag. «Dopo essermi consultato con il mio team - si legge nel suo post - abbiamo preso la decisione di non giocare ad Amburgo. Mi sono leggermente storto una caviglia durante i quarti di finale di Wimbledon e, a scopo precauzionale, abbiamo deciso che fosse meglio prenderci ancora un po' di tempo prima del prossimo torneo di Umag».  

A rileggerlo così, e ancora in attesa del primo acuto stagionale, il 2022 dell'azzurro più che dai risultati sembra scandito dalle anamnesi. Per quanto frequenti però, i referti non cancellano quanto di buono fatto da lui sin qui. Rientrato la settimana scorsa in top10 anche in virtù della decisione presa dall'ATP di non assegnare punti validi per il ranking allo Slam londinese, il bilancio di Sinner è di quelli che inducono all'ottimismo e che suggeriscono una riflessione. Eccezion fatta per i match persi a Dubai contro Hurkacz (era febbraio) e a Madrid contro Auger-Aliassime (maggio), le prestazioni dell'altoatesino sono sempre state in linea con il suo percorso di crescita e l'obiettivo prefissatosi a inizio stagione, che era quello di continuare ad attestarsi vincendo i match contro avversari dal ranking inferiore, e colmare gradualmente la distanza che ancora lo separa dagli altri top10. Detto dei passi falsi, oggi Sinner ha aggiunto alla sua collezione scalpi prestigiosi come quelli di Rublev - battuto a Montecarlo - e di Alcaraz - sconfitto a Wimbledon, arrivando a un passo da quello di Zverev e costringendo Djokovic a una battaglia durata cinque set sui prati di Londra - unico a riuscirci nell'arco del torneo. Il fatto che ci sia riuscito in una stagione per lui costellata dagli stop and go (e avviata con la decisione di affidarsi a un nuovo coach), è indizio che dovrebbe indurre a un cauto ottimismo.  

Presto ventunenne (li compirà il 16 agosto), Sinner è atleta longilineo il cui sviluppo deve ancora completarsi. E con lui il suo irrobustimento. Che abbia deciso di prendersi qualche giorno in più prima di tornare in campo è scelta dettata, più che dai postumi della storta londinese che non gli impedì comunque di concludere il match, forse dalla voglia di concentrarsi sul suo gioco, come avvenuto durante la pausa che dal Roland Garros lo riportò in campo a Eastbourne, e da lì poi all’exploit all’AEC. C’è un mese di agosto in cui sarà atteso dalla difesa del suo titolo a Washington per poi completare il rodaggio per gli US Open con i due Masters1000 di Montreal e Cincinnati. Il futuro è qui e ora. Ma sa aspettare chi non ha la fretta di avventarcisi. 


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