Non solo Sinner e Musetti: con Next Gen arriva un’onda azzurra

Nella Race to Milan ben 11 nostri Under 21 nei primi 28. Rianna: “Ma questo è solo un trampolino di lancio”
Non solo Sinner e Musetti: con Next Gen arriva un’onda azzurra© Bartoletti
Ronald Giammò
5 min

LI’Italia del tennis una stagione così ricca di talenti e risultati non l’aveva mai vissuta. Varietà, stili diversi di gioco, rivalità destinate ad esser costantemente aggiornate, titoli e costanza di risultati che settimana dopo settimana certificano uno stato di salute cui molti stentano ancora a credere e che, inevitabilmente, si presta alle più diverse interpretazioni. Tra queste, quella che sfugge ai più, riguarda le carte d’identità dei protagonisti di quest’era inedita: Berrettini ha 26 anni, Sinner e Musetti appena 20, mese più mese meno (per citare i primi tre azzurri meglio classificati nel ranking). Segno che il futuro ha i giorni verdi e il meglio, ci si augura, deve ancora venire.

Se gli alfieri del presente dovessero incappare in qualche giro a vuoto, o perdere stimoli lungo il loro percorso di maturazione, ecco alle loro spalle salire una nuova generazione di tennisti azzurri pronta a pungolarli. Se il talento non è replicabile, l’ispirazione è contagiosa, ricordava David Foster Wallace. E crescere disponendo di così tanti esempi virtuosi e modelli deve aver giocato un ruolo importante nella crescita di questa nuova covata di talenti. Nella Race per Milano, sede del Masters ATP NextGen riservato agli Under 21, l’Italia figura con ben 11 giocatori nei primi 28 posti. Nessun’altra nazione vanta numeri simili. Né la Spagna di Carlos Alcaraz (che questa classifica guida, pur figurando secondo della Race per il Masters ATP di Torino), né la Francia, che ha il primo giocatore (Harold Mayot) in 35ª posizione (!) e che da tempo sembra aver ormai smarrito la ricetta del successo. Australia, Stati Uniti, Gran Bretagna: non c’è scuola al momento che possa rivaleggiare con quella azzurra per quantità e profondità. Alle nostre spalle c’è la sola Repubblica Ceca, che di giocatori Under 21 presenti nei primi 30 posti della Race ne schiera appena quattro.

Emergenti

Ricca nei numeri, la leva tennistica azzurra pronta a compiere il grande salto è altrettanto variegata nell’offerta. Alle spalle di Sinner e Musetti, n.2 e 3 della Race ma attestatisi da tempo nel circuito maggiore, in nona posizione c’è Francesco Passaro (2001), presente nel main draw degli ultimi Internazionali d’Italia e allenato a Perugia da coach Roberto Tarpani. A Trieste ha appena vinto il suo primo Challenger dopo aver perso due finali. Al Foro grazie a una wild card è sceso in campo anche Luca Nardi (2003), eliminato poi all’ultimo turno delle qualificazioni del Roland Garros e fresco di esordio ATP nell’Open di Amburgo. E sempre a Roma quest’anno si sono affacciati per la prima volta Giulio Zeppieri (2001), Matteo Arnaldi (2001) e Flavio Cobolli. Chi col fisico, chi lasciando intravedere sprazzi di talento e chi col carattere: gli appassionati avranno di che scegliere tra i protagonisti di questa NextGen azzurra la cui completa maturazione passa dal prosieguo del lavoro svolto sin qui con i rispettivi team e confortati dal sostegno della Federtennis.

Estero

«Aver investito come Fit nell’organizzazione di tornei è un vantaggio enorme che ci pone davanti a tante altre nazioni che, per scelta o per impossibilità, hanno intrapreso strade diverse» ci spiega Umberto Rianna, responsabile del progetto federale Over 18. Più della fortuna è contata la lungimiranza e il varo del Sistema Italia ormai più di dieci anni fa. Con un’avvertenza però: «Quanto fatto finora dev’essere un trampolino di lancio per questi ragazzi, che dovranno andare all’estero a fare esperienza e misurarsi con contesti, stress e situazioni diverse da quelle vissute in casa - sottolinea Rianna - Altrimenti il rischio è che questa situazione diventi per loro un handicap, perché è solo nelle difficoltà che si cresce». Alla base del Sistema Italia c’è la convinzione che crescere insieme, creando sinergie e scambiandosi informazioni, sia fonte d’arricchimento per tutti» prosegue Rianna. I risultati recenti, oltre a confermare la bontà dell’intuizione, hanno indotto la Federtennis al varo di un aggiornamento dello stesso programma, che si arricchirà del dialogo tra gli stessi team privati. Un Sistema Italia 2.0 dove non sembrano trovar posto invidie e gelosie: «Gli esempi di Berrettini, di Sonego e degli altri hanno fatto capire ai ragazzi che questo metodo funziona». La palla ora sta a loro.


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