Musetti e l'attacco di panico, il suo maestro svela cosa gli succede

"Se gioca male non si accetta: quindi la pressione se la mette da solo. A Firenze è andato in apnea. Il 2022 è stato positivo, Lorenzo è consapevole del suo cammino"
Musetti e l'attacco di panico, il suo maestro svela cosa gli succede© ANSA
Lorenzo Ercoli
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"Dieci minuti prima di affrontare Auger-Aliassime era sereno, poi dopo due punti aveva una sensazione di vomito e non riusciva a respirare. In passato, specialmente da under 18, è capitato: in queste situazioni non ci sono indizi". Alla vigilia della Tennis Napoli Cup by Banca di Credito Popolare, Simone Tartarini ha parlato del suo allievo Lorenzo Musetti e dell’attacco di panico che ha condizionato la semifinale di Firenze. In un 2022 che ha consacrato il classe 2002 di Carrara, questa settimana numero 24 Atp, l'episodio non è un campanello d’allarme, ma ha acceso i riflettori su un tema che non ha influenzato solo l’azzurro nel circuito. 

Siete reduci dalla grande settimana di Firenze. Che spiegazioni vi siete dati dopo il match contro Auger-Aliassime?

"Questi attacchi d’ansia erano più frequenti quando Lorenzo giocava i tornei junior, ricordo che successe anche agli US Open under 18. A Firenze tanti hanno parlato di lui dopo l’eliminazione di Berrettini, dato che era l’ultimo azzurro in corsa. Le prime due partite però sono state affrontate con grande serenità, quasi un paradosso dato che lì da favorito avrebbe potuto sentirsi schiacciato da una condizione emozionale difficile. Contro Felix sulla carta poteva giocare a mente libera e infatti prima del match scherzava e non c’erano indizi. Dopo due punti invece gli mancava l’aria e questa condizione in campo si è amplificata, perché non potendo buttare fuori l’aria è andato in apnea. Queste situazioni difficilmente le controlli o le previeni, ne soffrono anche altri campioni dello sport". 

L’anno scorso Lorenzo è stato condizionato da problemi personali. Adesso ha l’impressione che Lorenzo stia imparando a seperare le due cose?

"Sicuramente. Musetti ha vent’anni, ma in questo sport sei obbligato a maturare in fretta, quindi con il tempo e le partite è cresciuto molto. Gli alti e bassi emotivi sono sempre meno frequenti e stanno agevolando un rendimento più costante; ma il percorso è lungo". 

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Ci spiega com’è la vita di un ventenne che ha bruciato le tappe e ha tutti gli occhi su di sé?

"Lorenzo ha fatto tutto velocemente, è 24 del mondo a soli vent’anni. Non è facile gestire una vita importante alla sua età, ma lui fuori dal campo è tranquillo. Un po’ sente la pressione, ma più quella che si mette personalmente perché quando gioca male non si accetta e non si piace. Quest’anno in Coppa Davis ha gestito situazioni di grande responsabilità e non ha avuto problemi, penso al singolo decisivo contro la Slovacchia e al match che ha aperto le danze a Bologna". 
 
Da bambino a uomo, come è maturato il rapporto? In questi anni ci sono stati momenti difficili?

"Non abbiamo mai avuto grandi attriti, forse l’ho rimproverato tre volte in modo importante da quanto ci conosciamo. I motivi? Principalmente perché si lamentava troppo in allenamento. Sul piano tecnico e tattico mai discussioni, anche perché abbiamo iniziato quando era piccolo e lui si fida ciecamente. Quello che era un rapporto unilaterale è diventato un rapporto ricco di confronti, fa parte del processo". 

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Manca poco alla fine della stagione. Qual è il suo bilancio?

"Il 2022 è stato positivo, non solo per la classifica ma soprattutto per le consapevolezze che Lorenzo ha maturato. Ha capito che deve percorrere una certa strada per raggiungere i risultati che vuole ed è migliorato sull’aspetto lavorativo. In allenamento ha alzato il rendimento e la vittoria di Amburgo gli ha permesso di liberarsi dal peso di dover vincere per forza qualcosa. Negli ultimi due anni e mezzo ci siamo focalizzati con intensità su servizio, risposta e colpi di partenza, cambiando anche più volte e ottenendo grandi benefici. Quando lavori tanto è normale che ti vengano dei dubbi se mancano i risultati nell’immediato, ma Lorenzo si fa influenzare sempre meno: tutto questo ci fa ben sperare per il 2023".


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