Australian Open, Djokovic difende il padre: "Un malinteso, lo voglio per la finale"

Il genitore del serbo, finito nella bufera per aver sventolato una bandiera con il volto di Putin insieme a dei tifosi russi sugli spalti, non ha assistito alla semifinale del figlio nello Slam di Melbourne
Australian Open, Djokovic difende il padre: "Un malinteso, lo voglio per la finale"
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MELBOURNE (AUSTRALIA) - Un anno dopo l'esclusione dovuta al mancato vaccino anti-Covid, Novak Djokovic è tornato ad essere protagonista a Melbourne dove domenica (29 gennaio) nella finale contro Stefanos Tsitsipas andrà a caccia del suo decimo titolo agli Australian Open. Una sfida alla quale il campione serbo spera possa assistere il padre Srdjan, finito nella bufera nei giorni scorsi per essere stato i visto sventolare, in compagnia di alcuni tifosi russi, una bandiera con il volto di Vladimir Putin al termine del match tra il figlio Novak e il russo Andrej Rublev.

Le parole di Nole in conferenza

Un gesto che ha fatto inevitabilmente discutere, mentre continua da mesi la guerra tra la Russia e l'Ucraina invasa da Putin. Da parte del padre però, secondo Djokovic, "non c'era intenzione di sostenere alcuna guerra. Non è stato bello non averlo al box durante la semifinale - ha spiegato in conferenza stampa -. Spero che ci sarà per la finale". Era stato del resto lo stesso Srdjan Djokovic a decidere di non assistere alla partita per non "arrecare disturbo", dopo che l'ambasciatore ucraino aveva chiesto la cancellazione del suo accredito. Secondo Nole si è trattato di un malinteso. Dell'episodio "è stata data un'interpretazione errata. Mio padre, come ha spiegato lui stesso, è andato, come dopo ogni partita, per incontrare i miei fan, ringraziarli e scattare foto. Ma tutto è iniziato con una cattiva traduzione in alcuni media delle sue parole", ha aggiunto, assicurando che "non c'era intenzione di sostenere alcuna guerra". Il serbo ha anche ricordato le parole usate dal padre nel comunicato in cui spiegava che non avrebbe partecipato alla semifinale: "La nostra famiglia ha attraversato gli orrori della guerra e tutto ciò che vogliamo è la pace".


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