Berrettini sorpreso da Djokovic: "Ha una cosa che lo rende un alieno"

Il tennista azzurro, protagonista del format social 'Un giorno con...' prodotto da Red Bull, ha parlato del numero uno al mondo e degli altri fenomeni Nadal e Federer: ecco le sue parole
Berrettini sorpreso da Djokovic: "Ha una cosa che lo rende un alieno"© Getty Images for Laver Cup
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ROMA - "Djokovic è umanamente alieno". A definire così il numero uno del tennis mondiale è il collega azzurro Matteo Berrettini, protagonista della prima puntata di'Un giorno con...', produzione originale targata Red Bull trasmessa sul canale youtube (da circa 650mila iscritti) di Denis Tarantello, alias 'Sinnaggagghiri' (le prossime saranno con Sofia Goggia e Gianluigi Donnarumma).

I tre fenomeni

"Di Djokovic - ha proseguito Berrettini - è impressionante vedere gli stimoli che ha dopo tutto quello che ha fatto e il modo in cui gestisce il suo corpo. È abbastanza alieno, come del resto Nadal e Federer, ma lui è quello che forse per caratteristiche è più lontano da quello che sono io e per quello lo vedo così". Queste le parole dedicate invece a Nadal: "Energia pura, un toro. Quando entra in una stanza senti l'energia che ha addosso. E quando racconta qualcosa che ha fatto, che sia andato a pesca o a giocare a golf, sembra che ti stia raccontando le guerre puniche. Sta a seimila, energia pura". Infine le parole usate per definire Federer: "Una persona che ha sempre la parola giusta e sempre il mood giusto per qualsiasi atmosfera e situazione. Elegante sarebbe scontato. Fondamentalmente ha una conoscenza di sé molto profonda e una grande sensibilità. Quindi direi sensibile".

I quattro Slam

A Berrettini viene poi chiesto di definire con degli aggettivi i quattro Slam del circuito. SI parte con l'Australian Open: "Lo chiamano 'Happy Slam', io lo definirei energetico e solare, perché c'è sempre il sole e fa caldo e perché la gente è appassionata al tennis. C'è un'energia bella, pulita". Poi Parigi: "Quando penso al Roland Garros penso sempre a Nadal, perché ne ha vinti 84 (ride, ndr) ed è difficile non pensare a lui. È un po' più tetro, un po' più cupo rispetto all'Australia e anche il tempo è più fresco. Però è un grande Slam". Si passa a Wimbledon, il sogno del tennista romano: "Un torneo storico, sia per me che per loro. Se vincerò degli Slam il primo vorrei fosse Wimbledon, dopo (dice scherzando, ndr) vanno bene tutti". Infine gli Us Open: "Un torneo incasinato. Sia la città che il posto in cui giochiamo ma anche la gente: è lo Slam più rumoroso e caotico. Un delirio 'americano' - chiosa il tennista romano -, ma nel senso buono"


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