Lorenzo Musetti esclusivo: "Il segreto degli Internazionali? Non è in campo"

Il tennista azzurro ci ha raccontato le sue emozioni a pochi giorni dell'esordio a Roma: "Si gioca tanto, è vero. E' cruciale sapersi gestire. Io qui mi sento protetto"
Lorenzo Musetti esclusivo: "Il segreto degli Internazionali? Non è in campo"© Getty Images
Simone Zizzari
5 min

A Roma c'è un'aria di festa e non c'entra nulla il pallone. Gli Internazionali di tennis entrano nel vivo e quando c'è da spingere i propri atleti, i romani (e gli italiani in genere) non hanno da prendere lezione da nessuno. Incontriamo Lorenzo Musetti in una giornata grigia e piovosa lungo il viale del Foro Italico che fa da cornice ad uno dei posti più incantevoli del circuito ATP. Un posto magico che, nonostante il tempo autunnale, ha chiamato a raccolta migliaia di spettatori in estasi per godere le partite di qualificazione e gli allenamenti dei propri beniamini azzurri. Con Musetti abbiamo parlato soprattutto di Roma, dei romani e dell'energia che questo pubblico è capace di regalare in campo e fuori.  

Lorenzo, sei italiano e per gli italiani gli Internazionali hanno sempre un sapore speciale visto questo pubblico pazzesco che li accompagna e li avvolge di amore ed entusiasmo. Come ci arrivi fisicamente a questo torneo e quali sono le tue aspettative?

Sto bene e questa è la cosa principale. La settimana scorsa non è andata come volevo a Madrid ma ci sta una giornata no. Qui a Roma ci tengo a far bene e a dare il 120% e sarà quello che farò. Stavo venendo da un ottimo momento di forma fino a Madrid e vorrei ripartire da lì.

La senti una voglia di rivalsa dopo l’amarezza per aver saltato questo torneo lo scorso anno per infortunio?

Assolutamente, non vedo l’ora di scendere in campo, di sentire il pubblico urlare il mio nome e di condividere con loro le emozioni che sicuramente proverò. Mi è mancato tantissimo il Foro lo scorso anno.

A Roma il tifo per il tennis in questi giorni è paragonabile a quello dell'Olimpico quando giocano Roma e Lazio. C'è veramente un entusiasmo incontenibile che porta la gente a riempire gli spalti anche solo per vedere un allenamento tuo o di Sinner. Per un tennista italiano sentire addosso le aspettative e le speranze di tutti è un’arma a doppio taglio? La pressione estrema può portare fuori giri, a volte...

A volte a il fatto di essere il favorito dai tifosi può regalare molta ansia ma non è questo il caso. Roma mi ha sempre dato molto amore e molto affetto ma soprattutto mi ha sempre fatto sentire protetto e questo è uno stimolo per tirare più forte e dare il meglio di me in ogni punto. Non è un modo di dire ma la verità.

A livello mentale quanti progressi hai fatto nella gestione dei momenti cruciali di una partita? Ci sono delle palline che pesano come un masso: in quel preciso istante cosa ti scatta dentro la testa? 

Va un po’ a momenti. Dipende dai periodi. E' un problema che hanno tutti coloro che fanno questo sport per professione. In un periodo di forma i colpi scorrono più facilmente e vanno nella direzione giusta e come devono andare. E’ ovvio che lo scatto lo devi fare nel riuscire a fare un punto anche nei momenti di sfiducia e su questo ci sto lavorando perché, essendo ancora giovane, non lo ritengo il mio punto di forza.

Hai battuto Djokovic e immagino che questo sia stato un grande colpo nella tua carriera. Dopodiché bene anche a Barcellona poi a Madrid così così: il problema è stata anche la stanchezza fisica e mentale. Non si gioca troppo nel tennis di oggi? Come si fa a preservare il fisico con questi calendari così fitti?

Se un tennista vuole giocare può farlo tutte le settimane dell’anno visto che ci sono tornei ovunque di qualsiasi livello e categoria. Le competizioni non mancano di sicuro. E’ ovvio che secondo me bisogna essere bravi a scegliere i tornei da giocare e fare uno schedule fatto bene che ti possa permettere anche di prevenire eventuali infortuni. Pianificare bene il calendario personale delle competizioni a inizio anno è cruciale.

Sei un tennista ossessionato dal ranking o al momento sei focalizzato sulla crescita personale e di esperienza essendo ancora giovane?

Il ranking fa scalare scalare la classifica e fa piacere tutto quello che gira intorno al fantastico mondo dei punti accumulati. Però mi piace tanto fare esperienze nuove e migliorare il mio tennis frequentando posti nuovi e conoscendo persone diverse. Se faccio bene in campo e tiro fuori il meglio di me stesso, poi la classifica migliorerà di conseguenza.


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