Bronzetti: “Non sono più una sorpresa, miglioro ancora”

L’azzurra debutta oggi a Palermo e ci crede: "Il ko dello scorso anno con la Begu non mi condizionerà"
Bronzetti: “Non sono più una sorpresa, miglioro ancora”© Getty Images
Paolo Vannini
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PALERMO - Finalista con merito lo scorso anno, Lucia Bronzetti si presenta adesso alla 34ª edizione dei Palermo Ladies Open con una consapevolezza molto diversa, figlia di risultati che ne hanno testimoniato la crescita: è arrivato il primo titolo WTA conquistato a Rabat a fine maggio e l’ancora più sorprendente finale in un torneo su erba (battuta a Bad Homburg dalla Siniakova), che non sembrava certo la sua superficie preferita e che ne certifica progressi motivazionali e tecnici. Dopo essere andata fuori al 1° turno a Wimbledon, oggi pomeriggio la 24enne di Rimini riparte contro la russa Andreeva in un torneo cui si sente molto affezionata. Giocherà il terzo match di giornata sul campo numero 6 del Country Club.

L'intervista a Lucia Bronzetti

Lucia, la sua storia si lega in qualche modo a Palermo?

«Sì, è stato il primo torneo WTA dove ho raggiunto i quarti e poi addirittura la finale inaspettata dell'anno scorso. Posso dire che è uno dei miei appuntamenti preferiti, ogni volta che torno qui sento di poter tirare fuori qualcosa in più».

Ha dimenticato la sconfitta al passo decisivo contro la Begu?

«Quel ricordo non mi condizionerà, nella finale 2022 non stavo benissimo fisicamente, avevo male agli addominali e questo mi ha causato più di un problema. Non ho servito bene e quando con un’avversaria solida come Begu sei costretta a tanti scambi, fai fatica. Di certo dopo un anno ho migliorato tanti aspetti a cominciare dall'esperienza. Non sarà facile replicare quanto fatto lo scorso anno ma darò il massimo come sempre».

Che poi è la cifra del suo tennis, il non arrendersi mai. Oggi arricchita però da tanti progressi anche sul piano delle strategie, vero?

«Mi sento migliorata nei colpi di inizio gioco, servizio e risposta, ma soprattutto nella capacità di passare facilmente dalla difesa all'attacco. Resto fondamentalmente una giocatrice da fondo campo che però è anche in grado di prendersi il punto a rete. Poi per natura lotto su ogni punto per portare le avversarie al limite e sfruttarne eventuali debolezze».

Il 2023 sarà per lei un anno di verifiche?

«Dopo una bella annata come quella che ho vissuto, il problema è sempre riconfermarsi. Aumenta la tensione, non sei più una sorpresa, capisci di dover alzare il livello. Infatti l'inizio stagione non è stato proprio semplice e ho patito parecchie sconfitte. Mi sono rimessa a pensare essenzialmente al lavoro, poi i risultati sono venuti da soli, con l'ottenimento del best ranking (47 ad inizio luglio, oggi è 53, ndc.) e una finale su erba che in passato non avrei mai pronosticato. In più ho aggiunto nel mio team (coordinato sempre da Francesco Piccari, ndc.) una preparatrice atletica, Maria Luisa Sette, che mi ha accompagnato in diversi tornei e ha costituito un investimento per salire uno scalino in più verso l'alto».

La classifica delle azzurre è molto fluida, siete tutte nel giro di 10 posizioni: a Palermo c'è in ballo anche il titolo “virtuale” di numero 1 d'Italia e nel frattempo emergono le giovani con Rosatello, che ieri ha lasciato solo due giochi alla Golubic. Che ne pensa?

«Essere la miglior italiana non è un obiettivo che mi pongo (attualmente Cocciaretto, Giorgi e Paolini le sono davanti di pochissimi punti, ndc.); se poi arrivasse ne sarei contenta ma se devo guardare avanti lo faccio più a livello mondiale. In ogni caso, siamo tutte là vicine e fra di noi ci stimoliamo a vicenda. Il tabellone di Palermo è di qualità, basti dire che c'è una top ten come Kasatkina, con cui mi sono anche allenata in questi giorni. Io guardo una partita per volta. Non ho mai giocato contro Andreeva, ma sulla terra mi sento a mio agio».

Il suo più grande tifoso è rimasto a casa?

«Nonno Italo, 94 anni: purtroppo ormai è quasi cieco ma che continua a seguirmi e se perdo si arrabbia! I miei che erano soliti accompagnarmi stavolta sono rimasti accanto a lui. Però stiano tranquilli, sono già molto contenta dei tasselli che sto mettendo nella mia carriera: ho vinto un torneo WTA, cosa che spesso non riescono a fare neppure le top 30».


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