Il furioso gesto di Alcaraz dopo il ko a Toronto: racchetta spaccata sulla sedia

Nervosismo e un insolito sfogo da parte dello spagnolo n.1 del mondo durante il match perso con Paul nei quarti del Masters 1000 canadese: i dettagli
Il furioso gesto di Alcaraz dopo il ko a Toronto: racchetta spaccata sulla sedia
Ronald Giammò
2 min

TORONTO (CANADA) - Le conseguenze di certe sconfitte vanno ben oltre l'uscita di scena dai tabelloni da cui si sono materializzate. Se lo sconfitto è poi il n.1 del mondo, come accaduto a Carlos Alcaraz nei quarti a Toronto, l'effetto è duplice. E si riverbera tanto nelle convinzioni con cui i suoi avversari cominceranno ora ad approcciarlo - «batterlo si può!» - quanto negli scenari cui la debacle patita contro Tommy Paul lo esporrà da qui fino alla fine degli US Open. «Non ho giocato bene - ha dichiarato il murciano -. Ho ancora delle settimane prima dello US Open e ora devo concentrarmi su Cincinnati. Ho appreso molte lezioni qui, ma ora tutto quel che posso fare è allenarmi per provare a fare meglio».

Alcaraz rischia il sorpasso da Djokovic

E sperare che a Djokovic non riesca il colpo nei due grandi appuntamenti con cui si chiuderà l'estate americana. Perché Nole, distante oggi nel ranking dallo spagnolo 600 punti, non ne avrà alcuno da difendere tra Cincinnati e New York - dove l'anno scorso non giocò poiché da non vaccinato gli fu negato l’ingresso negli States -. Mentre Carlitos, eliminato l'anno scorso in Ohio ai quarti, atterrerà a New York da campione in carica con un bottino di ben 2.000 punti da tenersi stretto. Con la certezza che, anche in caso di due affermazioni consecutive, rischierebbe di vedersi superato nel ranking dal serbo alla fine dell'ultimo Grand Slam della stagione. A Djokovic basterà infatti giocare entrambe le finali per raggiungere quota 10.595 punti, 380 in più dei 10.215 con cui chiuderebbe Alcaraz nel caso di doppio successo.

Il gesto di nervosismo di Alcaraz a Toronto

Reduce da 14 vittorie consecutive, quella contro l'americano è stata per Alcaraz la 5ª sconfitta di un 2023 per lui già tempestato da 6 titoli. A rifilargliela è stato ancora Paul, come accaduto l'anno scorso a Montreal: circostanza che deve averlo infastidito non poco condizionandone forse la prestazione. Difficile ricordarlo in preda a un insolito nervosismo, tanto da vederlo lanciare la racchetta verso la sua sedia in occasione di un cambio campo giunto dopo l'ennesimo inciampo al servizio.  


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