Tennis, Garbin fa il punto sulle azzurre: "Le mie ragazze d'acciaio"

Le parole della capitana della Nazionale femminile a meno di un mese dalle Finals di Billie Jean King Cup
Tennis, Garbin fa il punto sulle azzurre: "Le mie ragazze d'acciaio"
Ronald Giammò
4 min

«Arriviamo a queste Finals con una consapevolezza diversa, con molta più maturità e delle tenniste che hanno raggiunto buonissimi risultati». A meno di un mese dalle Finals di Billie Jean King Cup (Siviglia, 7-12 novembre), Tatiana Garbin, capitana della Nazionale femminile, parla della trasferta che attende le sue ragazze non nascondendo orgoglio e fiducia. «Cocciaretto ha ottenuto il suo best ranking, Paolini ci ha regalato un bell'antipasto battendo ieri Garcia, n.10 del mondo, dopo aver giocato la settimana scorsa alla pari con la numero 1 Sabalenka, Trevisan a Guadalajara ha battuto Jabeur e Bronzetti sta attraversando un grande momento di forma. Sono molto contenta. Mi dispiace per Camila (Giorgi; ndr) che per un problema al piede non può allenarsi e non potrà essere chiamata».

È una squadra che sembra alimentata da una sana competitività.
«Il ranking parla chiaro: Paolini e Cocciaretto sono Top 30, Trevisan chiuderà da Top 40 o meglio. Ma più in generale, c’è un bel clima, ognuna di loro sta alzando l’asticella e vedendo i risultati delle loro compagne si alimenta questo clima di sano agonismo. La BJKC fa bene a tutte a livello di gruppo, e il mio ha una forza incredibile».

Sono tutte più o meno coetanee. Quanto ha influito?
«Le ho viste davvero crescere. Le conosco bene, conosco il loro percorso, ed è una cosa che mi riempie d’orgoglio vedere i sacrifici che hanno fatto per arrivare dove sono».

Quest’anno il sorteggio vi ha regalato Francia e Germania.
«Sono due nazionali con molta esperienza. La Francia avrà la possibilità di schierare Garcia, che è in buona forma. Saranno difficili da affrontare, ma io ho tanta fiducia nelle mie ragazze perché so che quando indossano la maglia della Nazionale riescono a dare qualcosa in più».

Colpa di un coinvolgimento emotivo superiore.
«Sì, perché anche stando fuori dal campo sono che lì che incitano la loro compagna, danno tutto anche dalla panchina ed è bello vedere questo attaccamento».

A proposito, visto il messaggio augurale inviato da Errani?
«Sara e le altre hanno fatto tantissimo per l’Italia, hanno lasciato un segno. La mia intenzione era di aiutare Lucrezia (Stefanini; ndr), che ha raggiunto la Top 100 e sta crescendo tanto, e farle fare questa esperienza. Ho sentito Sara anticipandole le mie scelte e sono contenta che abbia concordato con me».

In un circuito femminile dove le fragilità mentali sono ormai all’ordine del giorno, le sue ragazze sembrano immuni.
«Credo sia un segno di maturità trarre forza dai propri errori e dalle sconfitte. Leggerle con oggettività, e sfruttarle per fare meglio la prossima volta. E’ la nostra forza, e il loro percorso è lì a testimoniarlo. Eppoi ci aiutano professionisti di altissimo livello, sia dal punto di vista mentale che fisico, è un team che viaggia con noi. La Federazione ci ha messo a disposizione tante figure professionali, ha mostrato fiducia, ha investito e continua a farlo».

Come scandirete la marcia d’avvicinamento a Siviglia?
«Le ragazze sono ancora in Asia. Quando torneranno faremo una piccola preparazione e poi partiremo in largo anticipo. Ci alleneremo lì per almeno cinque giorni. Le condizioni le scopriremo una volta arrivate a Siviglia, ma il tennis è un gioco d’adattamento e il più forte è colui che si adatta meglio».


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