Furia Djokovic, test antidoping a sorpresa: "Scandaloso, una vergogna"

Duro sfogo del serbo per un 'fuoriprogramma' che ha preceduto la sfida di Coppa Davis vinta nei quarti contro il britannico Norrie: i dettagli
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MALAGA (SPAGNA) - Una Coppa Davis 'ad alta tensione' quella vissuta finora da Novak Djokovic, numero uno del mondo che oggi (sabato 25 novembre) sfiderà l'Italia di Jannik Sinner in semifinale a Malaga. Un match al quale il numero uno del mondo e i suoi compagni sono arrivati grazie al successo sulla Gran Bretagna nei quarti, con Djokovic che ha vinto il suo singolare contro Cameron Norrie, senza risparmiarsi un battibecco con i tifosi inglesi, nonostante un 'fuoriprogramma' che non è andato giù a Nole.

Davis, Djokovic e il controllo antidoping a sorpresa

Lo stesso Djokovic ha infatti rivelato di essere stato "costretto a sottopormi a un test antidoping a meno di due ore dal match contro Norrie. Non è stato un controllo antidoping completo - ha spiegato lo stesso Djokovic, le cui dichiarazioni sono state riportate da 'Eurosport' -, soltanto un prelievo di un campione di sangue. Un uomo seduto in un angolo mi ha seguito per ore, ho avuto una discussione con lui perché in 20 anni di carriera non mi era mai capitata prima una cosa del genere. Ho ricevuto la notifica del test un'ora e mezza prima dell'incontro. Ho una mia routine e non voglio essere disturbato". Un duro sfogo quello del campione serbo: "Ho sempre sostenuto i test, ma non prima degli incontri. Cosa sarebbe cambiato? Io sarei lo stesso rimasto lì a fine partita. È scandaloso. Non c'è nulla da nascondere, ma ci sono dei limiti".


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