Sinner-Medvedev è l'ultimo magnifico atto degli Australian Open, la finale dei sogni. Il numero quattro al mondo si ritroverà davanti il russo numero tre nel ranking, che dopo aver superato nei quarti il polacco Hurkacz ha avuto la meglio in semifinale contro il tedesco Zverev al termine di una partita che è stata una maratona. Superati senza troppi patemi van de Zandschulp, de Jong, Baez, Khachanov e Rublev, Jannik venerdì scorso ha dato il "buongiorno" agli italiani che si sono svegliati alle 4.30, dominando la semifinale con Djokovic. Una partita che resterà nella storia del tennis. Il numero uno al mondo era talmente affranto che non è riuscito a trattenere le lacrime in conferenza stampa. L'altoatesino ha adesso di fronte l'ultimo ostacolo prima della gloria.
Sinner-Medvedev, che sfida
I riflettori si accendono sulla finale contro Medvedev, l’altro grande rivale della scorsa stagione. Il campione dello US Open 2021 è emerso dalle ceneri per conquistare la sua terza finale australiana dopo 2021 e 2022. Contro il russo Sinner ha infranto una barriera psicologica: sei sconfitte consecutive, poi è riuscito a vincere le sfide di Pechino, Vienna e Torino, giocando in crescendo. I due si sono affrontati sempre sul cemento e quattro volte in finale: il bilancio è in parità, 2-2. Il moscovita porta l’esperienza dell’ex numero 1 e del campione Slam. Tuttavia, Sinner è immune al fattore suggestione e sta giocando un torneo straordinario. Un solo set perso finora, un contrasto notevole con gli otto lasciati per strada da Daniil. Un divario così marcato tra finalisti solo in altre due edizioni dell’AO (1981 e 2004) e il pronostico non è mai stato ribaltato.