Sinner e la frase virale: “Sono morto”. Da lì parte la rimonta a Medvedev

Il momento in cui è il tennista azzurro ha cambiato in modo netto il corso della finale degli Australian Open
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ROMA - Le imprese nate dalla sofferenza, quelle compiute rialzandosi a un passo dal crollo sono le più belle. Epiche come quella compiuta da un indomito Jannik Sinner, capace di non mollare e di rimontare due set di svantaggio a un campione come Daniil Medvedev nella finale degli Australian Open, la prima in uno Slam per il 22enne altoatesino che se l'era presa dominando il numero uno del mondo Nole Djokovic nella sfida precedente. 

La frase di Sinner e la rimonta

E c'è stato un momento in cui i milioni di italiani, incollati alla tv per tifare come tanti 'Carota Boys', hanno temuto davvero che l'appuntamento con la storia andasse rimandato. "Sono morto", così si era rivolto Jannik al suo staff durante il nono game del terzo set, con il risultato in perfetta parità (4-4 e 40-40) dopo i primi due parziali vinti con un doppio 6-3 da Medvedev (n.3 Atp). Ma era solo una 'morte apparente' perché è stato proprio quello il momento in cui Sinner ha cercato dentro di sé ogni energia residua e dimostrando tutta la sua forza mentale è 'risorto', iniziando la sua epica rimonta.


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