Sinner e la telefonata commovente alla mamma: "Non volevo disturbarla"

Il campione degli Australian Open si racconta il giorno dopo l'impresa in finale contro Medvedev: "I 10 titoli di Djokovic? Mi ispiro a Federer"
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Jannik Sinner resta un ragazzo semplice. Il successo agli Australian Open non cambia nulla nel suo modo di essere, che è anche il segreto del suo successo: “Non ho dormito con la coppa - dice il numero 4 al mondo a Eurosport - ieri siamo andati a mangiare qualcosa con il team, abbiamo parlato un po’, era una serata molto tranquilla, abbiamo fatto cose normali, ovviamente abbiamo dormito un po’ meno del solito ma dopo una partita così, finita abbastanza tardi, ci sta, e niente ora sto finendo di fare le mie cose, stasera c’è il volo, ci riposiamo un pochino, poi ci rimettiamo al lavoro".

L'aneddoto della telefonata con la mamma

L'unica cosa che desidera Sinner è tornare a lavorare: "Come prima, è un successo importante per me e per il mio team, ma non cambia niente di quello che sono, un ragazzo abbastanza semplice e non vedo l’ora di tornare a lavoro". ?E poi Jannik racconta con la sua solita semplicità un aneddoto. La mamma di solito passeggia per il nervosismo durante le sue partite: "Mamma ieri ha passeggiato per 4 ore? Non lo so, l’ho chiamata velocemente però era con gli amici a festeggiare quindi non volevo disturbarla”. Questo è Jannik Sinner. 

Sinner: "Il mio modello è Federer"

"Il mio modello è Federer, ma ho ancora molto da fare". Con la coppa sotto braccio al Royal Botanical Garden di Melbourne Sinner guarda al futuro. "I 10 titoli di Djokovic? Non ci penso, lui e' di un'altra serie - dice - Penso che ho ancora molto da fare. Il mio modello è sempre stato Federer, non solo per la sua classe ma per il modo di porgersi: l'importante è circondarsi delle persone migliori e affrontare tutto col sorriso".

"I miei genitori mi hanno sempre sostenuto"

Ha toccato il cuore di tutti la dedica di Sinner ai suoi genitori durante la cerimonia di premiazione sulla Rod Laver Arena. “I miei genitori mi hanno sempre sostenuto e mi hanno sempre aiutato a chiarirmi le idee quando ero combattuto tra la racchetta, il pallone e lo sci. A 13 anni ho preferito il tennis perché ti dà più tempo, a differenza dello sci ti perdona un errore. E poi – semplicemente - perché in questo sport sentivo che avrei potuto fare la differenza”, ha dichiarato. Quindi il 22enne altoatesino si è accomodato sotto un albero, per rispondere alle domande di un bambino selezionato dalla federtennis nazionale. “La mia fonte d’ispirazione - gli ha detto - è stato Roger Federer, non solo per la sua classe, ma anche per il suo modo educato e rispettoso di porsi nei confronti degli altri, dagli arbitri agli avversari passando per il pubblico. La cosa più importante è circondarsi delle persone migliori e poi affrontare tutto con il sorriso”.


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