Sinner e Alcaraz, quel primo match nel 2019: ecco come sono cambiati entrambi

Villena, Spagna, aprile 2019. Maglia gialla, cappello rosso che nasconde una folta e riconoscibile chioma, pantaloncino grigio. Jannik indossa lo stesso completo che, poche settimane dopo, lo vedrà conquistare la prima vittoria in carriera al Foro Italico
Alessandro Nizegorodcew
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Villena, Spagna, aprile 2019. Maglia gialla, cappello rosso che nasconde una folta e riconoscibile chioma, pantaloncino grigio. Jannik Sinner indossa lo stesso completo che, poche settimane dopo, lo vedrà conquistare la prima vittoria in carriera al Foro Italico. Dall’altra parte della rete c’è un quindicenne spagnolo dal roseo avvenire, il suo nome è Carlos Alcaraz Garfia e, proprio nella regione di Alicante, ha appena vinto un importante torneo under 18. Il match non verrà conteggiato negli head to head ATP, ma è una sfida ricca di significato.

Alcaraz non ha ranking, Sinner 16 vittorie consecutive

Sinner arriva sulla terra iberica dopo 16 vittorie consecutive: tutto è cominciato nel mese di febbraio a Bergamo, quando Jannik ha sorpreso tutti vincendo il torneo da numero 546 al mondo; a seguire i successi sul cemento di Trento e sul ‘rosso’ di Santa Margherita di Pula. Una continuità impressionante per un ragazzo così giovane. Alcaraz non ha ranking, ma basta vederlo giocare per capire che è solo questione di tempo (il 2020 sarà l’anno dei primi exploit, che lo porteranno dalnumero 500 al 138). È un primo turno Challenger ed è la prima volta che si affrontano, ma la sensazione di tutti (presenti sugli spalti e attaccati allo streaming video del sito ATP) è che la loro epopea sia appena iniziata.

Sinner fisicamente era la metà di adesso

Il servizio di entrambi è molto più lento e attaccabile rispetto a oggi, ma da fondo campo alcuni scambi sono sensazionali: accelerazioni vincenti da una parte e dall’altra; passanti in corsa e smorzate (di Alcaraz) sublimi. Jannik è fisicamente la metà di oggi, mentre Carlitos appare già piuttosto formato a livello atletico. Il primo set è di Alcaraz, più fresco e brillante: 6-2. Nel secondo parziale Sinner realizza il break e stringe timidamente il pugno (nulla a che vedere, come linguaggio del corpo, rispetto a oggi); quando chiude il set lancia invece un urlo notevole: 6-3 Jannik che, sulle ali dell’entusiasmo, vola 3-0 nel terzo. Il corpo di Sinner chiede però il conto dopo le fatiche delle ultime settimane, mentre Alcaraz salta come un grillo e scatta come un ghepardo: 6-2 3-6 6-3 per l’enfant prodige di Murcia. Spettacolo dal primo all’ultimo punto. È storia, la saga ha preso vita. In 5 anni sono cambiate molte cose, tranne il talento. Dopo 1811 giorni Sinner e Alcaraz si ritrovano a Indian Wells per il loro ennesimo scontro: in palio, stavolta, non c’è un secondo turno Challenger ma il numero 2 del mondo.


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