Paolo Canè e il soprannome dato a Sinner: "Vi svelo come lo chiamo e perché"

L’ex tennista parla dell’azzurro e dei suoi modi così gentili: “Sta provando ad educare bene tutti gli sportivi”
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ROMA - "Per me Jannik è Don Sinner". Paolo Canè, ex tennista italiano, svela il soprannome coniato per il numero due delle classifiche mondiali. Che sta continuando a stupire, per le prestazioni in campo e per i comportamenti. "L'importanza del perdere? I tifosi italiani sono così, ma va detto che c'è gente che sa anche come comportarsi nella sconfitta. Lui è 'Don Sinner' come lo chiamo io, è arrivato sulla terra e sta provando ad educare bene tutti gli sportivi, sa parlare bene e anche quando perde non puoi dirgli niente, è un ragazzo davvero trasparente", ha dichiarato Canè a Fanpage.

Canè e i tennisti di oggi

Paolo Canè, che in carriera ha raggiunto la posizione numero 26 delle classifiche Atp, elogia Sinner: "Lui vuole solo giocare a tennis e non gli si può dire niente. Che sia numero 1, numero 2 l numero 100 farà sempre le stesse cose e questo è da apprezzare". L'ex tennista azzurro è tornato poi sull'errore di Montecarlo: "Lo dice lui stesso: adesso mi ascoltano perché faccio risultati, se fossi il 300 al mondo mi darebbero del cog*****, non ci sono altre strade, i ragazzi con il lavoro stanno facendo grandi cose". Il tennis azzurro, non è solo Sinner: "Anche Musetti che viene sempre criticato ma è stabile nei primi 30 al mondo. Penso a Sonego ci sono anche Bolelli e Vavassori nel doppio e le ragazze nel femminile, la realtà è che dopo il calcio ora si parla solo di tennis".


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