Sinner ha rotto il silenzio, ma le sue parole - «Non voglio entrare nei dettagli del problema» - non hanno neanche lontanamente lasciato il segno quanto il suo sguardo perso nei momenti di silenzio, sintomo di un vuoto che insinua alcune risposte a domande che verbalmente non sono state pienamente soddisfatte. Conoscendolo la speranza era che potesse sbarcare a Roma con il sorriso, rassicurando che non ci fosse nulla di grave, ma solo la volontà di non compromettere i prossimi grandi impegni. Così Jannik invece non si era mai visto e se l'idea di saltare gli Internazionali a causa dell’anca destra sembrava la peggiore delle notizie, adesso inizia a scricchiolare anche il Roland Garros. «All’inizio pensavamo non fosse nulla di grave, invece dopo la risonanza abbiamo visto che c’è qualcosa che non va. Sento che abbiamo tutto sotto controllo, ma se questo problema non dovesse essere curato al 100% mi fermerò per un altro po’. Non ho fretta e non voglio rischiare di perdere tre anni di carriera per affrettare le cose. Curare il corpo è la cosa più importante adesso».
La frase di Sinner che mette in dubbio il Roland Garros
L’azzurro dopo la vittoria su Khachanov non ha più preso la racchetta in mano e si è completamente rimesso ai pareri medici, anche per questo forse è lui stesso il primo a non avere una vera risposta: «È difficile dire quanto io mi senta in grado di poter giocare a Parigi perché non sto eseguendo i movimenti che faccio normalmente. I lavori svolti sono davvero a bassa intensità e avremo forse più risposte tra sette o dieci giorni. Al Roland Garros giocherò se sarò al 100%, se ci dovesse essere anche solo mezzo dubbio valuteremo, anche perché lì si gioca al meglio dei cinque set. A prescindere l’eventuale preparazione non sarà ottimale perché i tempi sono abbastanza stretti e sicuramente ci sarà un periodo che passerò ancora senza giocare, ma io e il mio team daremo il massimo».