Tennis, incubo Italia a Parigi: da Sinner a Berrettini, una giornata orrenda

Sei italiani sconfitti in campo senza vincere nemmeno un set, due (Sinner e Cobolli) costretti al forfait. La Davis si avvicina, serve dimenticare al più presto lo scivolone di Bercy
Simone Zizzari
3 min

Non è stato un incubo ma qualcosa di più. Diciamocelo pure serenamente: non ci eravamo più abituati a vedere tutti gli italiani uscire al primo turno di un torneo. E' accaduto oggi sul cemento di Bercy. Una giornata da cancellare quanto prima. Come dicevano i Green Day? Wake me up when September ends. Ecco, trasliamola un mese in avanti e cancelliamo in fretta questo disastro. 

Una giornata da incubo per il tennis italiano a Parigi

Partiamo dalla notizia che ci ha cambiato l'umore di un tranquillo martedì sportivo come un altro: "Sinner rinuncia a Parigi-Bercy per un problema virale". Buuum. Lui rasserena tutti: "Torno per Torino e la Davis". Non ci riesce perché chi ama il tennis vorrebbe vedere Jannik sempre in campo a vincere tornei ogni settimana. Non è sempre possibile, il numero uno al mondo è un alieno ma pur sempre umano. Giornata rovinata, dicevamo. Ma erano solo le 11.30 di mattina e questo orrendo martedì ne aveva ancora di brutte notizie da darci. Dici, speriamo che il resto della meravigliosa armata azzurra possa regalarci le emozioni che ci ha tolto l'altoatesino. E subito vedi Musetti crollare in due set sotto i colpi del solido tedesco Struff. Vabbé - insisti - ci pensa Berrettini. Non fai in tempo a finire la frase che anche lui, pam pam, fuori 7-5, 7-6 dall'onesto mestierante Popyrin, numero 24 al mondo. Ci restava Arnaldi come ultimo baluardo contro il redivivo Rune ma ormai tutti avevano capito come sarebbe andata a finire visto la giornata nefasta per i nostri colori: doppio 6-4 e pure il ligure a casa. 

Italia, una debacle completa

La cronaca di questa giornata è come l'estrazione di un dente del giudizio: dolorosa e fastidiosissima. Otto italiani in tabellone, tutti a casa (sei sconfitti in campo, due fuori per problemi fisici). Un disastro, una Waterloo, usate voi la metafora che più vi aggrada. Resta un senso di amaro in bocca senza precedenti: nemmeno un set conquistato in un torneo che ci ha fatto rivivere gli incubi dell'era pre-Berrettini (la prima fase, quella scintillante di Wimbledon). L'Italia che per una volta - speriamo l'ultima - torna in un anonimato preoccupante dopo i numeri a colori della scorsa stagione. E la Davis è dietro l'angolo. Prendiamolo come un incidente di percorso e speriamo che tutti gli azzurri dietro a Sinner tornino a far vedere il loro volto migliore. Il conto alla rovescia per Malaga corre sempre più veloce.


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