Doping Sinner, il drammatico racconto dopo la scoperta: "Ho avuto un blackout"

Arrivano altre sconcertanti rivelazioni da parte del numero uno al mondo sul caso doping che lo ha coinvolto
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Manca sempre meno all'esordio di Jannik Sinner alle Nitto Atp Finals 2024, in programma dal 10 al 17 novembre sul veloce indoor dell'Inalpi Arena di Torino. Il numero uno al mondo è stato sorteggiato nel gruppo dedicato ad Ilie Nastase insieme a Daniil Medvedev, Taylor Fritz e Alex De Minaur e proprio contro l'australiano farà il suo debutto davanti al pubblico di casa. La sfida è in programma nella serata di domenica a partire dalle ore 20:30. L'obiettivo è quello di chiudere nel migliore dei modi una stagione da incorniciare, che si concluderà poi con le Final Eight di Coppa Davis, al via il 19 novembre a Malaga. Un'annata nella quale il campione azzurro è riuscito a conquistare i primi due titoli Slam della sua carriera nonostante le preoccupazioni legate al caso doping.

Sinner: "Non lo auguro a nessuno"

In una recente intervista Sinner è tornato a parlare del caso Clostebol, ricordando il momento in cui ha ricevuto la notizia della positività del test: "Ho avuto un momento di totale oscurità. Ho cercato di capire come fosse potuto succedere, non avevo fatto nulla. Non auguro a nessuno di passare quello che ho passato io. Ero a Monte Carlo e Alex Vittur mi ha chiamato e mi ha detto 'Jannik, sei positivo'. Ho risposto 'Sì Alex, sono sempre positivo'. E lui ha detto 'no Jannik, sei positivo al doping'. Ho avuto un momento di buio totale, non sapevo cosa dire. Non mi usciva niente dalla bocca. Ho cercato subito di capire come fosse potuto succedere, non avevo fatto niente. Non volevo nemmeno crederci: mi sentivo perso. È stata dura. Non potevo parlarne con nessuno, chi mi conosceva e mi vedeva giocare si accorgeva che qualcosa non andava. A Wimbledon ero bianco in campo, ma anche dopo ero spaventato... a Cincinnati sono andato al club e mi sono chiesto: 'Come mi guarderanno gli altri giocatori? Cosa penseranno di me?' È stato allora che ho capito davvero chi sono i miei amici".


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