Sinner in Coppa Davis: perché potrebbe giocare il doppio e con chi

A Malaga il numero uno del mondo rappresenta la certezza dell’Italia per raggiungere un bis da sogno
Lorenzo Ercoli
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MALAGA (Spagna) - Quello di Sinner è un punto sicuro. Il rischio di sembrare presuntuosi è innegabile, ma questo coro sembra destinato a trasformarsi in un confortevole tormentone per la nostra settimana di Coppa Davis. Abituiamoci all’idea e speriamo diventi una certezza, il che significherebbe il prosieguo dell’avventura tricolore. A Malaga, gli azzurri scopriranno l’importanza di aver già vinto, quella che ti scrolla di dosso nervosismi eccessivi. Come l’anno scorso Volandri potrà contare ovviamente su Jannik, un numero 1 che, mai come ora, sembra ineguagliabile.

Sinner, gli eventuali rivali

In Davis l’altoatesino ritroverà volti noti della concorrenza sbaragliata a Torino: l’australiano Alex de Minaur, che nel nostro numero 1 ha la sua kryptonite; l’americano Taylor Fritz, che domenica ha giocato un match quasi privo di sbavature, ma non abbastanza per piegare l’italiano; e infine Carlos Alcaraz, che con la sua Spagna potrebbe affrontare Sinner e l’Italia solo in un’eventuale finale. Questo scenario sarebbe il più spettacolare per chiudere il 2024 che ha lanciato in hit parade il loro dualismo. La classifica parla in favore dell’allievo di Vagnozzi e Cahill ma i precedenti stagionali segnano un 3-0 per il protetto di Ferrero, che si è arreso solo nell’esibizione araba, non utile ai fini del conteggio. Inoltre per entrambi si parla di un possibile impiego in doppio, un modo per aggiungere pepe alla loro rivalità.

Coppa Davis, Sinner e il doppio

L’altro tormentone dell’Italdavis 2024? Proprio il doppio, ago della bilancia imprescindibile con questo formato. Lo scorso anno Sinner, con Sonego al suo fianco, vinse i doppi di quarti e semifinale contro Olanda e Serbia. Questa volta, però, dovrà fare a meno del suo amico fidato. La vulnerabilità delle nostre coppie è un problema del passato, ora che Volandri può contare su Vavassori e Bolelli. Tuttavia, potrebbe essere una forzatura tenere a riposo in un match decisivo il numero 1 del mondo che, non solo ha dimostrato di poter incidere con la risposta e un servizio in crescita, ma soprattutto con l’innata freddezza che lo contraddistingue nei punti chiave, nelle situazioni di parità e svantaggio. Un ultra istinto da campione. Anche qui si aprono scenari interessanti: Sinner, in nazionale, ha giocato anche con Fognini e Bolelli, quest’ultimo ovviamente a Malaga. Tra le opzioni, però, è difficile escludere qualcuno: Vavassori in ottima forma, Musetti con il quale riproporrebbe quello che sarebbe dovuto essere il doppio olimpico, e poi la suggestione Berrettini.

Sinner, i numeri sono incredibili

La perfezione di Sinner è evidente a occhio nudo, ma per i più miopi trova conferma nelle statistiche avanzate dell’ATP. L’indice di prestazione, che assegna un valore da 1 a 10 ai vari aspetti del gioco, racconta una storia chiara: Jannik ha chiuso le Nitto ATP Finals con un incredibile punteggio medio di 9.52, ben al di sopra della media del tour, fissata a 7.45. Per chi pensa che Fritz sia stato una vittima sacrificale, è utile un confronto del dato complessivo della finale: 9.00 per l’americano, un impressionante 9.51 per l’azzurro. E se questo non bastasse, il 9.4 sul servizio è la prova tangibile di uno step evolutivo straordinario: 71% di prime in campo, 14 ace e 0 doppi falli. È la consacrazione di un’arma che lo renderà ancora più temibile e ancora più vincente. Non meno significativo è il 9.5 sul dritto, un colpo che in passato mostrava fragilità ma che ormai è diventato un’altra certezza del suo arsenale. Con numeri del genere, è facile lasciarsi trasportare dall’entusiasmo e immaginare ciò che tutto un Paese sogna: gridare a gran voce «Sinner, portaci la Davis!».
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