Con la stagione appena conclusa, si è chiusa anche la carriera di Rafael Nadal. Il 22 volte campione Slam aveva annunciato ad ottobre che le Finals di Coppa Davis sarebbero state il suo ultimo torneo da professionista e per questo, dopo l'eliminazione della Spagna nei quarti di finale contro l'Olanda, la leggenda maiorchina ha salutato il tennis giocato davanti al pubblico del Palacio de Deportes di Malaga. L'organizzazione ha voluto rendere omaggio a Rafa con una cerimonia, che è però iniziata molto oltre la mezzanotte, dopo il doppio decisivo della sfida che ha decretato l'uscita dal torneo della squadra capitanata David Ferrer.
Cerimonia d'addio per Rafa, scoppia la polemica
Ha fatto rumore durante la cerimonia d'addio di uno più grandi campioni del tennis, l'assenza di Roger Federer e Novak Djokovic, che hanno salutato Nadal solamente "a distanza". Il loro arrivo era infatti previsto per venerdì nel giorno della prima semifinale. Dell'argemento ha parlato lo zio di Rafa, Toni, che non ha gradito le modalità della cerimonia: "Mi è piaciuta? No (ride, ndr). È stato ovviamente emozionante il sostegno del pubblico. Mi sarebbe piaciuto vedere le immagini di Rafael con la Coppa Davis vinta a Siviglia o immagini legate ai successi ottenuti a Madrid, al Roland Garros o a Wimbledon. Questo crea emozione". Queste invece le critiche mosse dal coach di Nadal, Carlos Moya: "Non è il momento di incolpare nessuno, ma le sensazione è quella di aver assistito a qualcosa di disordinato. È vero che parliamo di un martedì sera, ma sapevamo da mesi che se la Spagna avesse perso, Nadal si sarebbe ritirato quel giorno. Rafa è di gran lunga al di sopra di tutto questo". A queste polemiche hanno risposto gli organizzatori della Coppa Davis: "Abbiamo ritenuto che fosse molto importante ascoltare Rafa e il modo in cui voleva essere celebrato - le parole del presidente dell'ITF, David Haggerty -. Ecco cosa abbiamo fatto, abbiamo rispettato la sua scelta. Le persone possono avere la loro opinione, ma noi abbiamo realizzato la cerimonia che Rafa voleva". Mentre Feliciano Lopez, direttore della Coppa Davis, ha dichiarato: "Dovremmo concentrarci sul fatto che Rafa abbia scelto la Davis come ultimo torneo della sua carriera, invece di parlare della cerimonia di addio. Abbiamo fatto del nostro meglio".