Volandri e il retroscena su Sinner: "Quando lo vidi la prima volta rimasi colpito da una cosa" © Getty Images for ITF

Volandri e il retroscena su Sinner: "Quando lo vidi la prima volta rimasi colpito da una cosa" 

Il capitano azzurro racconta in un'intervista al nostro giornale il primo incontro con il numero uno al mondo: "Giocavo ancora, ero a Roma e mi accorsi subito di lui: era gracile ma aveva un colpo pazzesco"
Alessandro Nizegorodcew
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Jannik Sinner è l'uomo della provvidenza del tennis italiano. Lo sanno ormai anche i sassi. Il numero uno al mondo ha rappresentato una svolta totale per il movimento che grazie alla spinta di Jannik è riuscito - grazie al grandissimo lavoro svolto anche dalla Federazione - a far emergere altri straordinari talenti che si stanno imponendo in giro per il circuito ATP. Il capitano azzurro della Davis, Filippo Volandri, ha riconosciuto i meriti indiscutibili di Sinner in un'intervista rilasciata al nostro giornale: "Se mi ricordo la prima volta in cui ebbi modo di osservarlo? Certo, fu al Foro Italico durante gli Internazionali BNL d’Italia, io ancora giocavo. Alex Vittur portò Jannik a Roma ed ebbi la possibilità di vederlo: era leggerissimo fisicamente ma aveva un tempo sulla palla pazzesco, incredibile".

Volandri e la scelta sul doppio Berrettini-Sinner

Le due vittorie consecutive in Davis portano la firma soprattutto di Matteo Berrettini e Sinner. La scelta di farli giocare insieme nel doppio con l’Argentina, poi risultata decisiva, è stata criticata sul momento. C’è chi avrebbe optato per Vavassori-Bolelli e chi per una posizione diversa di Sinner (a sinistra) nella coppia con Matteo. "Io ascolto sempre tutti - ha detto ancora Volandri - ma poi decido io, assumendomi tutte le responsabilità. Berrettini peraltro ha sempre giocato a sinistra in carriera. Matteo e Sonego, a mio avviso, devono giocare lì".

La stima di Volandri verso Sinner: "Solo lui è in grado di fare una cosa"

Volandri ha poi avuto altre parole di stima per Jannik che a Malaga è arrivato piuttosto stanco dopo il trionfo alle ATP Finals di Torino: "Ha alzato il livello del suo tennis nei momenti decisivi. Questa è la sua grande qualità, la caratteristica del campione. Il match contro Griekspoor in finale dimostra come, pur non essendo comprensibilmente brillante come in altri momenti dell’anno, sia comunque riuscito a cambiare marcia nel momento del bisogno. A Torino aveva speso tantissimo in termini di energie, ma Jannik riesce a rendere scontato ciò che scontato non è".


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