Alex Schwazer non si è mai arreso di fronte a niente, anche quando tutto gli è marciato contro. Lo dimostra la straordinaria resilienza con la quale egli ha affrontato e ha sopportato la macroscopica ingiustizia di cui è rimasto vittima, di fronte alla quale il combinato disposto Wada-World Athletics è rimasto impassibile. Nemmeno dopo la sentenza del tribunale di Bolzano, emessa il 18 febbraio 2021, che l'ha mandato assolto dall'accusa di doping "per non aver commesso il fatto", avendo accertato grazie anche ai Ris di Parma, la manipolazione delle provette all'origine della scandalosa squalifica di otto anni che gli ha fatto perdere tre Olimpiadi: Rio, Tokyo e Parigi. L'agenzia mondiale antidoping e la federazione mondiale di atletica leggera se ne sono infischiate, così l'olimpionico di Pechino ha pagato un prezzo durissimo agli struzzi che fanno la lotta al doping come e quando pare a loro.
Schwazer sul caso Sinner: "C'è troppa politica nello sport"
Ecco perché suonano terribilmente vere le parole che Schwazer ha pronunciato, parlando con Repubblica, a proposito del caso Clostebol e di Sinner: "Il Clostebol è l’esempio classico di come le sanzioni non siano uguali per tutti. Jannik può permettersi di difendersi da solo, altri sono morti sportivamente in silenzio, condannati per la stessa sostanza e modalità assai simili. Jannik è certamente innocente e gli innocenti non devono mai prendere squalifiche: ma essere innocenti o no, a livello di giustizia sportiva e antidoping, conta zero. La politica è tutto, in questo mondo". E alla considerazione circa la differenza tra la Federtennis che sta difendendo Sinner e la Fidal che non lo fece nel suo caso, Alex ha risposto: "La Fidal è sempre restata in silenzio per tutelare il resto degli atleti. È una scelta: se alzi la voce possono esserci ritorsioni. E il motivo è sempre quello: c’è troppa politica nello sport”. Del resto, certamente politica è stata la decisione della Wada di ricorrere al Tas per chiedere la squalifica del Numero uno del tennis mondiale nonostante per tre volte sia stato riconosciuto totalmente estraneo, avendo assunto involontariamente meno di un miliardesimo di grammo di Clostebol, cioè manco una goccia nel mare. La Wada ha bisogno di rifarsi una verginità per la sua immagine internazionale, fortemente inficiata da una serie di decisioni o non decisioni che ne hanno intaccato la credibilità. Come non citare il caso scuola dei 23 nuotatori cinesi risultati positivi a un farmaco per il cuore vietato (Tmz) e, cionostante, regolarmente in vasca alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021, dopo che l'agenzia mondiale aveva accettato la spiegazione delle autorità di Pechino secondo le quali i campioni erano stati contaminati. Commento di Travis Tygart, amministratore delegato dell'Usada, l'agenzia antidoping americana: "La Wada e le autorità antidoping cinesi hanno nascosto i test positivi sotto il tappeto non riuscendo a fornire informazioni corrette, per seguire uniformemente le regole globali che si applicano a tutti gli altri nel mondo”. E questi sono quelli che vorrebbero squalificare Sinner, pur sapendo che Sinner è innocente.