Hanno vinto i cinque tornei più importanti dell’annata tennistica e per larghi tratti della stagione hanno dato l’impressione di essere i veri contendenti al trono di numero 1 del 2024. Alla fine, Jannik Sinner ha preso il largo in classifica, potendo contare su una maggiore continuità di risultati, mentre Carlos Alcaraz ha concluso solo al numero 3. Ma è opinione condivisa che quella tra l’azzurro e lo spagnolo sia la nuova rivalità in grado di non far rimpiangere le epiche sfide tra i Big 3, che dopo i ritiri di Federer e Nadal appartengono ormai solo alla storia.
La nuova rivalità
Fino all’inizio del 2024 il vantaggio di Alcaraz su Sinner in termini assoluti era piuttosto importante: nonostante i due anni d’esperienza in meno, Carlos era l’unico tra i due ad aver vinto tornei dello Slam, a essere stato numero 1 del mondo e ad aver messo in discussione la leadership di Djokovic. Le cose sembrano essere cambiate completamente con l’inizio della nuova stagione, perché Jannik non ha semplicemente vinto più del suo avversario, ma ha messo tra sé e tutti i rivali una distanza che il giocatore di Murcia non era mai riuscito a stabilire nei confronti degli altri.
Numeri
Con gli otto titoli vinti nel 2024, Sinner ha raggiunto i 18 successi in carriera, scavalcando lo spagnolo, fermo ancora a 16. Jannik è in vantaggio anche per quanto riguarda le finali disputate (23 a 21) e la percentuale di vittorie nei match per il titolo (78,26% contro 76,19%). Dall’altra parte, Alcaraz resta avanti nel numero di Slam vinti (4 a 2), ma l’altoatesino si è imposto alle ATP Finals, titolo che ancora manca nella bacheca dello spagnolo. Jannik ha anche conquistato per due volte di fila la Coppa Davis, mai vinta da Carlos.
Regolarità
A fare una grande differenza tra i due, e non solo in questa stagione, è stata soprattutto la regolarità. Perché, se è vero che molte delle statistiche storiche relative ai titoli sono state ribaltate grazie alle vittorie di Sinner nel 2024, è anche vero che in altre graduatorie l’allievo dei coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill era già in vantaggio e quest’anno ha allungato ulteriormente il divario. Prendendo in considerazione il triennio 2022-2024, Sinner può infatti guardare tutti dall’alto per numero di partite vinte, con 184 contro le 176 di Alcaraz, secondo nella lista. Inoltre, in questo periodo Jannik è il tennista ad aver raggiunto il maggior numero di ottavi di finale negli Slam (11 su 12 giocati) e nei Masters 1000 (21 su 23). Dietro di lui, abbastanza distanti, ci sono Djokovic, Alcaraz e Medvedev negli Slam (9) e Zverev nei Masters 1000 (19).
Record
L’impressionante costanza di rendimento di Sinner è confermata anche dal fatto di essere riuscito a raggiungere almeno i quarti di finale in tutti i tornei (14 su 14) disputati quest’anno. Prima di lui, dal 1990 in avanti, ci erano riusciti solo Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic, con soltanto il serbo capace di farlo avendo giocato un maggior numero di tornei (15 nel 2015). Del resto, la percentuale di successi avuta in stagione (92,4%, con 73 vittorie e 6 sconfitte) è la nona più alta dall’inizio dell’Era Open. Inoltre, prima di Jannik, nessun giocatore era mai riuscito per 79 incontri di fila da inizio stagione a non subire mai un divario superiore ai due game totali vinti nel match rispetto agli avversari, indipendentemente dall’esito dell’incontro: il precedente record di John McEnroe (60 nel 1984) è stato demolito, così come il record di partite consecutive da inizio stagione riuscendo a vincere l’incontro oppure a vincere il set con il punteggio più netto all’interno del match: Sinner è arrivato a 64, McEnroe si era fermato sempre a 60. L’altoatesino è invece solo riuscito a sfiorare il primato di partite consecutive da inizio anno riuscendo a vincere oppure ad andare al set decisivo: si è fermato a quota 79, con McEnroe che aveva chiuso la sua serie a 80 nel 1984.
Grandi occasioni
Alcaraz, comunque, non è rimasto a guardare. Perché, dopo essersi preso il record di più giovane numero 1 di sempre (a 19 anni) nel 2022, mantenendo il primato anche a fine stagione (altro record di precocità), nel 2024 ha conquistato il terzo e il quarto titolo dello Slam della sua carriera, diventando anche il più giovane tennista di sempre ad aver vinto almeno un Major su tre superfici diverse. Ed è proprio questo che stupisce di più dello spagnolo: in un’annata dominata da Sinner, ha comunque dimostrato di essere un uomo da grandi palcoscenici, riuscendo a vincere lo stesso numero di Slam del rivale. Non solo, perché Carlos ha vinto tutti i confronti diretti (3-0) con il numero 1 di fine anno, cosa che dall’introduzione delle classifiche computerizzate era successa solo in altre sette occasioni (con almeno tre scontri diretti giocati). Ed è proprio questa capacità di rendere al meglio nelle grandi occasioni che potrebbe permettere ad Alcaraz di combattere con Sinner per tutta la carriera, almeno a livello di vittorie complessive nei tornei d’élite. E questo potrebbe regalarci una rivalità spettacolare, che sembra destinata ad accendere il cuore degli appassionati ancora per tanto tempo.