Sinner, arriva la previsione shock sul caso doping: le parole che fanno tremare tutti

Le dichiarazioni del CEO dell'ITIA Karen Moorhouse sul caso doping che ha coinvolto il numero uno al mondo
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Jannik Sinner ha aperto con una vittoria il suo 2025. Nel match di esibizione dell'AO Opening Week il numero uno al mondo ha sconfitto Alexei Popyrin con il punteggio di 6-4 7-6(2) e tornerà in campo venerdì 10 gennaio per affrontare Stefanos Tsitsipas in attesa dell'esordio ufficiale che avverrà agli Australian Open. Un appuntamento importante dove il campione azzurro sarà chiamato a difendere il titolo conquistato lo scorso anno prima di conoscere il suo destino legato alla vicenda doping, per cui si attende un verdetto intorno al mese di marzo. Sul caso doping che ha coinvolto il numero uno al mondo è tornata a parlare in una recente intervista la CEO dell'ITIA (International Tennis Integrity Agency), Karen Moorhouse.

Caso Sinner doping, la previsione shock

"Se risulti positivo a una sostanza vietata - ha dichiarato in una recente intervista Moorhouse -, il punto di partenza per una possibile squalifica è di quattro anni. Se si può dimostrare che non sia stato intenzionale, la pena si riduce a due anni. A questo punto si devono fare delle differenziazioni. Nel caso di Swiatek parliamo di un prodotto contaminato (medicinale), mentre per Sinner c'è la complicazione che il suo sia un prodotto non contaminato, in quanto il fisioterapista ha usato sul suo dito il prodotto in questione che conteneva il principio attivo dopante. Per questo, l’intervallo della squalifica va da uno a due anni".


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