Panatta distrugge Shelton: “Sinner niente di che, ma l'altro? Tutti fenomeni...”. Poi il duro attacco a Djokovic

Nel podcast con Bertolucci l'ex tennista commenta la semifinale degli Australian Open giocata da Jannik e poi non risparmia il serbo

Panatta l'aveva detto all'amico Bertolucci: "Shelton? Dove vuoi che vada contro Sinner". E infatti Jannik ha eliminato l'americano in tre set e si è preso la finale degli Australian Open, come volevasi dimostrare. Nessuna sorpresa, non di certo per Adriano e Paolo che, nella solita chiacchierata a "La telefonata", sono tornati ad analizzare quella sfida: "Una semi sotto controllo assoluto anche se all’inizio qualcuno si era già allarmato. Shelton non ha nessuna possibilità 3 su 5. Lui doveva venire avanti più spesso, giocarsela con coraggio e invece è rimasto là dietro a fare che? Non ha la difesa, non riesce a reggere. Poteva anche vincere un set ma poi sarebbe crollato e avrebbe perso gli altri tre perché non può tenere. E calcola che Sinner non ha nemmeno giocato un granché, eppure ha vinto comodamente in tre set", ha sentenziato Bertolucci.

Panatta risponde a Bertolucci

La risposta di Panatta è sulla stessa linea: "Ma certo, ma dove va Shelton. Ma non ha i colpi, dai! Da fondocampo non sa nemmeno tirare le sassate e fa ridere in difesa: hai visto quante palle ha sbagliato da fondo al secondo game del match? Ma che vuoi vincere contro Sinner palleggiando da fondocampo? Ma per favore, si è suicidato. Poi con quel dritto tutto aperto… e c’è pure chi lo paragona a Nadal, ma per favore. La verità è che sono tutti fenomeni, poi affrontano Sinner e cadono. E pensare che Sinner nemmeno ha giocato bene. Shelton è riuscito a perdere il primo set contro uno Jannik al 60%. Lo sai perché? Perché Shelton si batte da solo, è questa la verità!".

Panatta e Bertolucci sul ritiro di Djokovic

Anche il tema del ritiro di Djokovic contro Zverev ha acceso il confronto tra i due ex tennisti: "Djokovic ha avuto uno strappo, ha detto. Io non ho fatto in tempo ad aprire gli occhi che la partita era già finita. Ora: con una contrattura fai fatica a camminare, ma con lo strappo non fai neanche un passo... io ci credo poco", ha chiarito Bertolucci. Panatta però ha replicato: "Ma quale strappo, dai, avrà avuto una piccola contrattura. Noi lo conosciamo, sappiamo cosa fa in queste situazioni Nole, dai. Lui ha provato, ha visto che non ce n’era contro Zverev e dopo il primo set perso ha alzato bandiera bianca. Tanto a lui non gli cambia niente in carriera".


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La finale Sinner-Zverev

La finale degli Australian Open vedrà il numero uno contro il numero due del mondo. Panatta  non ha dubbi: "Finalmente vedremo una partita vera, finalmente Sinner avrà davanti un avversario che può impensierirlo. La cosa che mi sconcerta, però, è che non ci sono più giocatori. A parte Alcaraz, Djokovic e Zverev, gli altri dovrebbero fare un torneo per conto loro di pre-qualificazione e poi affrontare questi tre nella parte finale perché tanto c'è partita. Quando li incontrano gli fanno il solletico. E’ talmente evidente… Zverev è un giocatore molto solido. Ha migliorato il servizio (come ha fatto anche Sinner) e quindi può impensierire Sinner che comunque resta il favorito. Il tedesco in difesa è molto forte, ha un servizio migliore di Jannik - che invece sulla prima ha ancora qualche problema -, palleggia molto bene da fondocampo e quindi finalmente vedremo un match".

Panatta: "Australian Open noioso"

La conclusione di Panatta è sul livello basso degli Australian Open: "Sai che c’è? Il problema è che mancano le belle partite in questo Slam: forse solo Sonego contro Shelton è stato un bel match ma per il resto è stata solo una noia…".


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Panatta l'aveva detto all'amico Bertolucci: "Shelton? Dove vuoi che vada contro Sinner". E infatti Jannik ha eliminato l'americano in tre set e si è preso la finale degli Australian Open, come volevasi dimostrare. Nessuna sorpresa, non di certo per Adriano e Paolo che, nella solita chiacchierata a "La telefonata", sono tornati ad analizzare quella sfida: "Una semi sotto controllo assoluto anche se all’inizio qualcuno si era già allarmato. Shelton non ha nessuna possibilità 3 su 5. Lui doveva venire avanti più spesso, giocarsela con coraggio e invece è rimasto là dietro a fare che? Non ha la difesa, non riesce a reggere. Poteva anche vincere un set ma poi sarebbe crollato e avrebbe perso gli altri tre perché non può tenere. E calcola che Sinner non ha nemmeno giocato un granché, eppure ha vinto comodamente in tre set", ha sentenziato Bertolucci.

Panatta risponde a Bertolucci

La risposta di Panatta è sulla stessa linea: "Ma certo, ma dove va Shelton. Ma non ha i colpi, dai! Da fondocampo non sa nemmeno tirare le sassate e fa ridere in difesa: hai visto quante palle ha sbagliato da fondo al secondo game del match? Ma che vuoi vincere contro Sinner palleggiando da fondocampo? Ma per favore, si è suicidato. Poi con quel dritto tutto aperto… e c’è pure chi lo paragona a Nadal, ma per favore. La verità è che sono tutti fenomeni, poi affrontano Sinner e cadono. E pensare che Sinner nemmeno ha giocato bene. Shelton è riuscito a perdere il primo set contro uno Jannik al 60%. Lo sai perché? Perché Shelton si batte da solo, è questa la verità!".

Panatta e Bertolucci sul ritiro di Djokovic

Anche il tema del ritiro di Djokovic contro Zverev ha acceso il confronto tra i due ex tennisti: "Djokovic ha avuto uno strappo, ha detto. Io non ho fatto in tempo ad aprire gli occhi che la partita era già finita. Ora: con una contrattura fai fatica a camminare, ma con lo strappo non fai neanche un passo... io ci credo poco", ha chiarito Bertolucci. Panatta però ha replicato: "Ma quale strappo, dai, avrà avuto una piccola contrattura. Noi lo conosciamo, sappiamo cosa fa in queste situazioni Nole, dai. Lui ha provato, ha visto che non ce n’era contro Zverev e dopo il primo set perso ha alzato bandiera bianca. Tanto a lui non gli cambia niente in carriera".


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